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Consorzio di bonifica. A Ragusa la situazione è esplosiva

L'onorevole Ragusa sollecita delle risposte
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Dura presa di posizione del presidente della commissione Attività produttive all’Ars, on. Orazio Ragusa, sulla situazione ormai esplosiva che sta caratterizzando il consorzio di bonifica della provincia di Ragusa dove il personale non percepisce lo stipendio da mesi. “E’ arrivato il momento – scrive l’on. Ragusa – di predisporre un impegno sopra le righe. La gestione politico-amministrativa si è rivelata inadatta e insufficiente. Intervenga al più presto il Governo regionale per cercare di sanare tutte le pendenze aperte. Non è possibile continuare a tenere ancora in questo stato il personale dipendente e le loro famiglie che, in alcuni casi, non percepiscono lo stipendio da ben cinque mesi. Veniamo fuori dalla pandemia ed era indispensabile che si definisse una volta per tutte questa vicenda. Invece, ancora niente. Non si può accettare tutto questo. E’ necessario attrezzarsi, coinvolgendo il presidente Nello Musumeci, l’assessore all’Agricoltura Toni Scilla e l’assessore al Bilancio Gaetano Armao, attivando, se necessario, un’unità di crisi, con uno stanziamento straordinario per rispettare tutti gli impegni presi. Più passano le settimane, più sarà difficile venirne a capo. E, sinceramente, non si capisce perché questi lavoratori, che hanno svolto regolarmente la propria attività, debbano essere penalizzati in questo modo”.

L’on. Ragusa prosegue: “In più, si sta venendo a creare una situazione paradossale. In quanto, alla luce delle proteste ora sempre più consistenti che al consorzio di bonifica si stanno legittimamente portando avanti, i servizi a vantaggio degli operatori agricoli rischiano di essere ridotti se non addirittura annullati. E tutto questo in una fase della campagna agraria molto delicata, tra l’altro condizionata da un caldo asfissiante, in cui la pratica dell’irrigazione diventa cruciale per evitare che i raccolti possano essere danneggiati. Insomma, oltre al danno, si rischia pure la beffa. Ecco perché mi rivolgo al Governo siciliano sollecitando un intervento non più procrastinabile per individuare la quadratura del cerchio, fornendo riscontri alle numerose sollecitazioni provenienti dall’ente consortile riguardo alla mancanza di risorse economiche adeguate che la Regione avrebbe già da tempo dovuto provvedere a drenare. Somme che hanno anche a che vedere con procedure esecutive in danno al consorzio e rispetto a cui è stato richiesto lo svincolo delle stesse per atti di pignoramento presso terzi per un totale di circa 400mila euro”.

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