
Anc ha trasmesso una lettera ai Garanti territoriali del contribuente a sostegno dell’iniziativa avviata dal gruppo Facebook iscritti Odcec che prevede l’inoltro, da parte dei commercialisti al Garante di riferimento territoriale, in questo caso quello siciliano, di una richiesta di intervento sul tema della compilazione nei dichiarativi dei quadri relativi agli aiuti Covid. Anc Ragusa ha chiesto a tutti gli iscritti all’Ordine dell’area iblea di condividere l’iniziativa per inviare al garante del contribuente siciliano la richiesta di eliminare la compilazione di quadri inutili. La questione è ben nota all’Associazione nazionale commercialisti, che è già intervenuta pubblicamente sul tema: la richiesta dell’Agenzia delle Entrate, di compilazione obbligatoria da parte del contribuente dei quadri Rs, Rv e i corrispondenti quadri dei redditi di impresa e da lavoro autonomo delle prossime dichiarazioni dei redditi (aiuti Covid), a rischio pesanti sanzioni in caso di omissione o errore.
“I dati che si richiede di immettere nelle dichiarazioni – sottolinea il presidente Anc Ragusa Rosa Anna Paolino – sono conosciuti dall’amministrazione, in quanto relativi a contributi erogati dallo Stato, a seguito di specifiche istanze e con uso di appositi codici tributo, e ora, in palese violazione della normativa che vieta all’Amministrazione di pretendere dal cittadino documenti già in suo possesso, sono di nuovo richiesti al contribuente”.
In una situazione nella quale le pagine della dichiarazione e delle relative istruzioni ammontano a diverse centinaia, è paradossale, oltre che illegittimo, obbligare i contribuenti e gli intermediari che li assistono a riversare nuovamente una mole di informazioni, rischiando l’errore e le conseguenti sanzioni. “Gli studi professionali – chiarisce Paolino – già provati da un anno e mezzo ad ottemperare non solo alle scadenze normali ma anche alle richieste per la presentazione dei vari bonus e crediti d’ imposta, si vedono costretti adesso ad adempiere una ennesima richiesta inutile di informazioni già presenti in anagrafe tributaria. La semplificazione fiscale cavallo di battaglia di tutti i governi che si susseguono ormai non è una chimera ma una vera presa in giro per i contribuenti e i professionisti. Ci chiediamo a cosa serva la digitalizzazione così fortemente voluta dall’Agenzia delle Entrate se poi si richiedono scartoffie e documenti? Compilare una semplice dichiarazione dei redditi 2021 richiede lo studio di istruzioni ministeriali così voluminosi che fanno impallidire i tomi di Luca Pacioli”.