
I corpi degli ultimi tre minatori intrappolati nella miniera di Micarán, nel comune di Múzquiz, nello stato messicano di Coahuila, sono stati recuperati ieri dai soccorritori dopo essere rimasti intrappolati in un corridoio allagato da venerdì scorso, secondo quanto riportato dal sito Lavoro e Previdenza Sociale. L’STPS aggiunge che l’incidente è avvenuto nella diagonale sette del tratto finale della miniera dove si concentravano le ricerche. Allo stesso tempo, l’ente ha spiegato che a causa del fango esistente dopo l’allagamento delle gallerie, i lavori di soccorso sono stati ritardati. I corpi recuperati sono dei minatori Francisco Briseño, 24 anni, Ernesto Damián Robles, 27 e José Leopoldo Méndez, 24. Da parte sua, il procuratore generale dello Stato, Gerardo Márquez Guevara, ha dichiarato mercoledì ai media locali che è stata effettuata una pulizia profonda per rimuovere tonnellate di fango dal canyon principale della miniera. Secondo l’Organizzazione della Famiglia Pasta de Conchos (OFPC), dedicata alla difesa e alla promozione dei diritti umani e del lavoro dei minatori di carbone e delle loro famiglie, sono state presentate denunce sulla miniera di Múzquiz, relative alle insicurezze nelle condizioni di lavoro dei lavoratori. Un susseguirsi di tragedie in miniera come quella accaduta nella miniera di Pasta de Conchos, anch’essa situata nel nord di Coahuila, il 19 febbraio 2006, in cui 65 minatori sono morti in un incidente simile e solo due corpi sono stati recuperati. Da allora più di cento minatori sono morti in quest’area.