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Polemiche Palazzo Mercedari a Modica. Interviene Presidente Lap

Necessità stringente definire il futuro del polo museale”.
Tempo di lettura: 2 minuti

Sulla polemica degli ultimi giorni in merito alla gestione di Palazzo dei Mercedari e del Museo delle Arti e Tradizioni popolari “Serafino Amabile Guastella”, interviene  Francesco Lucifora, presidente dell’Associazione Laboratorio Autonomo Potenziale (LAP) che gestisce e valorizza il complesso monumentale di Santa Maria del Gesù e direttore del CoCA, archivio biblioteca arti contemporanee, di Modica.

“Non è mio interesse entrare nel merito delle polemiche riguardanti la legittimità di atti amministrativi sulla direzione del fondo demo-etnoantropologico collocato al primo piano del Palazzo dei Mercedari – dichiara Lucifora – perché credo che se la questione non è stata ancora del tutto chiarita presto lo sarà; piuttosto sono convinto debba essere prioritario per la comunità modicana interrogarsi su quale futuro si voglia costruire per l’arte e per la “cultura” nella nostra città e, in modo particolare, quale funzione Palazzo dei Mercedari dovrebbe svolgere rispetto alla via individuata. Il mio parere è che questo bene storico e architettonico debba essere sede di un “polo museale” che sia unico nel suo genere nel comprensorio ibleo e in tutta la Sicilia e solo dopo averne definito i tratti ci si dovrebbe soffermare su ruoli o incarichi da assegnare. Quella del “polo museale”, lo ricorderanno in molti compresi i membri dell’attuale amministrazione cittadina, non è un’idea inedita, anzi ha già qualche anno e risale a quando, nel 2014, un gruppo di lavoro appositamente costituito (del quale facevo parte) si occupò di svolgere una progettazione specifica per la partecipazione a un bando di adeguamento a fini museali che individuava Palazzo dei Mercedari come sede, appunto, di un polo museale sull’identità iblea. La progettazione si concentrava sulla creazione di un contenitore di patrimoni culturali diversi accomunati dallo stesso filo conduttore: la rappresentazione dell’attività umana quale testimonianza delle diverse fasi culturali di una comunità attraverso la Storia. Quel bando, purtroppo, subì delle interruzioni di natura burocratica e la relativa progettazione rimase agli atti tra i desiderata riguardanti l’edificio”.

“In questo particolare momento storico, nel Sud-Est di Sicilia si soffre della carenza di un luogo deputato all’arte e alla produzione culturale come potrebbe essere Palazzo dei Mercedari – spiega ancora il presidente del LAP – e l’idea di unificare la collezione etnografica allestita nel piano superiore dell’edificio con la collezione delle sculture del maestro Enzo Assenza (così come previsto nel progetto e da collocare al piano terra) o anche del Fondo Roberto Turlà e la collezione proveniente dal progetto MAS, rappresenta un primo passo verso la realizzazione di un disegno complessivo capace di rendere davvero quel luogo un “polo museale” degno di questa definizione. Punto fondamentale sarebbe quello di unire le due anime del Palazzo con una programmazione dedicata all’arte moderna e contemporanea in modo da richiamare artisti emergenti e affermati da tutta Europa. A questo si dovrebbe aggiungere la programmazione di mostre snelle e veloci, “pop-up”, prevalentemente collegate allo spirito delle botteghe presenti al primo piano attraverso le figure artistiche locali o che nel nostro territorio hanno avuto modo di dar vita alle proprie produzioni. L’obiettivo sarebbe quello di far trionfare l’inclinazione umana alla creatività, dall’artigianato funzionale rappresentato dalle botteghe alla mutazione in pensiero artistico moderno e contemporaneo”.

“Tutto ciò, tuttavia – aggiunge Lucifora – ha necessità di progettazione e di figure adeguate e professionalmente preparate (un curatore, un conservatore, un restauratore a disposizione o a chiamata, un “registrar” per gestire i prestiti in entrata e uscita, un ufficio stampa per le relazioni pubbliche, un ricercatore di fondi solo per fare alcuni esempi), ma prima bisogna decidere concretamente sul futuro di questo immobile, come dicevo all’inizio, cogliendo l’opportunità reale di costituire lì un “polo museale” che fornisca strumenti e progetti ai cittadini del comprensorio e diventi visione omogenea per i viaggiatori e turisti da ogni parte del mondo”.

“La città di Modica ha i professionisti adeguati e molti operatori e artisti – conclude Lucifora – e gli amministratori non devono far altro che coinvolgerli nella definizione di un percorso che può far diventare la nostra città protagonista assoluta del panorama culturale Siciliano”.

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2 commenti su “Polemiche Palazzo Mercedari a Modica. Interviene Presidente Lap”

  1. Grazie, dott. Lucifora. Argomenti condivisibili che reclamano l’immediato ritiro della deliberazione della Giunta Comunale e una interlocuzione democratica e trasparente con la città e con quanti si occupano di attività culturali. Abbiamo detto che un Museo non è affare privato di una amministrazione passeggera ma patrimonio della città intera, nel doveroso ricordo di quei citadini che volontariamente e con duro lavoro lo pensarono e lo costituirono.

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