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Museo Etnografico. Familiari dei fondatori costituiscono un comitato

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Sulla questione esplosa in questi giorni sulla stampa e sui social relativa alla delibera di accettazione della devoluzione del “Museo delle Arti e Tradizioni Popolari di Modica” da parte del Comune di Modica prendono posizione anche i discendenti ed i familiari dei soci fondatori dell’associazione culturale “Serafino Amabile Guastella” che realizzò il Museo omonimo e lo inaugurò nel giugno del 1978. Gli stessi si erano costituiti nel “Comitato Museo Etnografico” nominando come portavoce Luigi Galazzo ed avevano già oltre un anno addietro richiesto ed ottenuto un incontro con il Sindaco Ignazio Abbate al fine di avere ragguagli e rassicurazioni sulle condizioni che avrebbero portato alla riapertura della struttura museale. Nello scorso mese di  marzo il Comitato aveva inviato allo stesso Sindaco ed all’assessore Monisteri una nota di apprezzamento per l’opera profusa dall’amministrazione comunale che aveva destinato un importante investimento al fine di garantire un’apertura in tempi stretti del museo e tutti i componenti avevano comunicato la completa disponibilità a mettere a disposizione esperienze e materiali d’archivio inerenti al Museo stesso il tutto affinché fosse preservato l’impianto originario voluto dai soci fondatori a cominciare dal logo che sembra inspiegabilmente essere già stato cambiato. Il Museo “Serafino Amabile Guastella”, si ricorderà, fu fondato con il sacrificio e l’impegno di Raffaele Galazzo, Duccio Belgiorno, Giorgio Buscema, Franco Ruta, Giovanni Ragusa, Nunziatina Monaco, Enrico Spadaro oltre a quello della Prof.ssa Grazia Dormiente alla quale il Comitato sarebbe stato ben disposto a riconoscere un ruolo di supervisione “ad honorem”. Risulta alla luce dei fatti avvenuti in questi giorni quanto mai incomprensibile al Comitato per il Museo Etnografico come al fine della devoluzione della collezione, vincolata dalla Regione Siciliana, siano state richieste da parte della Prof.ssa Dormiente una serie di condizioni unilaterali imponendo di fatto all’amministrazione comunale condizioni e paletti che non potevano non essere accettati dopo aver speso una tale mole di soldi pubblici per il restauro. Ciò non ha nulla a che fare con il rispetto per la memoria e lo spirito del nucleo fondatore e sembra ignorare i più basilari principi  di trasparenza riguardanti eventuali futuri incarichi sulla direzione e gestione del Museo stesso, realizzato da un gruppo di intellettuali degli anni Settanta per essere messo a disposizione della collettività. Appare incomprensibile che la Prof.Dormiente abbia ritenuto, ignorare l’attività di sviluppo del museo di catalogazione che era stato appositamente effettuato prima della chiusura, favorendo di contro persone del tutte estranee sia per esperienza che per competenza. Il Comitato annuncia, infine, che la delibera n.151 del 2021 verrà quindi impugnata da legali dallo stesso incaricati per una serie di inaccettabili vizi e seguirà la via giudiziaria del ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale. Sarà inoltre svolta una attenta attività di vigilanza sulla gestione del Museo stesso riservandosi tutte le azioni possibili al fine di garantire il rispetto della memoria di tutto il nucleo dei soci fondatori,  la trasparenza nella gestione ed il rispetto dei due vincoli disposti dalla Regione Siciliana.

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4 commenti su “Museo Etnografico. Familiari dei fondatori costituiscono un comitato”

  1. Mio nonno usava dire che :
    “Al male non c’è mai fondo…perché gli zappatori arrivati al fondo, continuano a scavare”.

  2. Qualcuno che intervisti la Professoressa Dormiente si trova? Qualcuno che chiarisca quali sono queste condizioni unilaterali imposte all’amministrazione, c’è? La questione è grave

  3. figlio di nessuno

    non se ne può più! quando finirà l’era del figlio di…, moglie di… nipote di…. una vergogna!

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