
Un’audizione speciale per la terza commissione Attività produttive all’Ars. Il presidente, on. Orazio Ragusa, ha infatti invitato a relazionare il ministro per le Politiche agricole, Stefano Patuanelli. Alla presenza, in videoconferenza, dell’assessore regionale per l’agricoltura, Tony Scilla, del dirigente generale, Dario Cartabellotta, nonché dei massimi rappresentanti regionali delle organizzazioni professionali agricole, è stato fatto il punto sulle prospettive del comparto in Sicilia, esprimendo, soprattutto, preoccupazione con riferimento alla rimodulazione dei fondi destinati dal Psr al territorio con riferimento alle annualità 2021-2022. “Fondi che, di fatto – ha sottolineato l’on. Ragusa – rischiano di essere stornati altrove, in particolare nelle regioni del Nord. Le risorse economiche avrebbero dovuto essere ripartite, anche alla luce delle proroghe concesse per effetto della pandemia, in base allo storico. Abbiamo chiesto al ministro di adoperarsi con il presidente del Consiglio e con il resto del Governo nazionale per fare in modo che questa decisione, eccessivamente penalizzante per le regioni del Sud e, in particolare per la Sicilia, possa essere rivista”. Il ministro ha preso atto delle rimostranze provenienti dagli operatori agricoli ma anche dai componenti della terza commissione. L’on. Ragusa ha spiegato che “da oggi inizia una nuova battaglia a tutela della nostra agricoltura di qualità. Siamo la prima regione – ha aggiunto, interloquendo con il ministro – per produzione del biologico. I nostri prodotti risultano essere apprezzati in tutto il mondo per la loro salubrità, per le loro caratteristiche. Ecco perché chiediamo che questa posizione possa essere rivista in seno alla conferenza Stato regioni. Le nostre aziende devono potere contare su progetti innovativi. Tutti siamo convinti che, in questa fase così delicata, l’Italia debba ripartire dal Sud e che il Sud potrà fungere da traino dopo la fase pandemica”. L’on. Orazio Ragusa ha rivolto, infine, un formale invito al ministro Patuanelli, che si è riservato di accettare, per venire a visitare le produzioni agricole isolane così da comprendere appieno qual è l’importanza di questo comparto in grado di esportare le proprie produzioni in tutta Europa e nel resto del mondo.