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Crisi idrica Ragusa. Pd: “Cassì minimizza ma tanto malumore”

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“Temiamo che il sindaco Cassì sia vittima di un’illusoria percezione della propria capacità di amministrare la città di Ragusa, percezione probabilmente alimentata dal fatto che la prudenza imposta dalla pandemia suggerisce a gruppi politici e ai singoli cittadini di evitare manifestazioni in piazza alle quali, altrimenti, parteciperebbero migliaia di persone, questa volta per protestare per il pessimo servizio reso alla città in merito alla gestione delle risorse idriche”. Lo dichiara la segreteria cittadina del Partito Democratico di Ragusa commentando le dichiarazioni rilasciate mercoledì in conferenza stampa dal sindaco Cassì e dall’assessore ai Lavori pubblici Giuffrida.

“Il primo cittadino – spiegano – ha minimizzato il problema della carenza di risorse idriche disponibili per la nostra città dichiarando che le difficoltà di distribuzione dell’acqua riguardano solo ‘una fascia circoscritta di utenti’, quando sappiamo bene dall’enorme numero di segnalazioni che abbiamo ricevuto che il problema è molto più vasto coinvolgendo ogni giorno una quantità sempre maggiore di persone. Migliaia di famiglie non riescono ad usufruire del servizio e Cassì parla di ‘una fascia circoscritta di utenti’. Ci dovrebbe spiegare, di grazia, quando, esattamente, un problema grave può essere trattato come merita? Il sindaco, inoltre, ha parlato di difficoltà strutturali che intende risolvere entro il mese di maggio collegando la rete del pozzo dell’ex consorzio ASI al serbatoio Bruscè: una soluzione di cui si parla da anni e che non si è mai riusciti a portare a compimento. Ci auguriamo davvero che questa sia la volta buona, ma – aggiungono – vogliamo ricordare al sindaco che invitare il cittadini a consumare meno acqua, cosa che sanno già benissimo da soli, gli fa fare solo la figura del saputello come ha già evidenziato giustamente in un comunicato il nostro capogruppo in Consiglio comunale Mario Chiavola. Prima bisognerebbe fare in modo che tutti i cittadini abbiano la stessa possibilità di disporre della preziosa risorsa e a questo vorremmo che il sindaco si dedicasse ”.

“Infine – concludono – invitiamo il sindaco a compiere un serio esame di coscienza, perché mentre lui crede di governare il paese delle meraviglie, dove tutto va bene, noi dobbiamo dire che mai prima d’ora abbiamo visto Ragusa versare in condizioni così critiche come quelle in cui si trova in questo momento: le strade sono sporche e ridotte a un colabrodo, l’illuminazione pubblica è carente, la gestione della raccolta dei rifiuti lascia assai a desiderare. Se Cassì, finalmente, dovesse prendere coscienza di non essere il sindaco di cui abbiamo bisogno – concludono – farebbe meglio a dimettersi e Ragusa ne gioverebbe non poco”.

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