
Il conflitto israelo-palestinese non è una novità. È un dato di fatto con un preciso inizio nel tempo, 1948, fondazione dello Stato di Israele, il ritorno degli ebrei nella terra di Abramo. La gioia di tornare a casa e scoprire subito dopo di dover combattere contro la rabbia e l’odio di chi ha deciso di eliminarti. Rivalità tribali che il detestato “intruso” trasforma in alleanze. Da allora Israele non ha mai avuto pace. Non c’è al mondo un popolo che sia stato vilipeso perseguitato e combattuto con tanta ostinazione e violenza, eppure, la comprensione, la compassione e la solidarietà che si regalano con eccessiva generosità a coloro che da sempre sono identificati come le vittime innocenti in un incomprensibile scambio di ruoli, si rifiutano a chi ogni giorno che il sole sorge sa che potrebbe essere l’ultimo. La consapevolezza di avere pochi amici nel mondo e il senso di provvisorietà che ogni israeliano vive profondamente dentro di sé rafforzano l’amore per la vita e rinsaldano la coscienza della comune identità religiosa, il vero collante di quel popolo coraggioso e tenace. Dal divieto alla pace, all’autodifesa, alla solidarietà, alla giustizia, Israele ha tratto la determinazione a difendersi e rispondere con tempestività e durezza agli attacchi del terrorismo. L’antisemitismo sempre più diffuso in Europa, Germania e Francia principalmente, non ha a che fare solo con l’inarrestabile ascesa del fanatismo islamista, ma ben più vergognosamente trova sostenitori nelle fasce sociali medio-alte con simpatie sinistrorse, dove gli ammiccamenti al terrorismo palestinese da una parte e i legami con il potere costituito dall’altra sono rivelatori di un antico vincolo naturale. La difesa, a parole, dei deboli e dei poveri. Nei fatti l’ultima preoccupazione. Fatah e Hamas nella stessa giornata in cui Israele festeggia la sorprendente vittoria del 1967 contro le forze alleate di Egitto, Giordania e Siria, nella guerra del Kippur, commemorano il giorno della Nakba per i palestinesi, la catastrofe, un’occasione per fare discorsi minacciosi carichi di retorica perché la retorica premia più del pragmatismo in una campagna elettorale finalizzata al mantenimento del potere dove l’odio contro il nemico è l’ingrediente abituale. Nelle ultime 24 ore, sono piovuti da Gaza sul territorio israeliano 800 razzi, 7 su Gerusalemme, fermati dal sistema di difesa missilistico Iron Dome. Immediata la risposta israeliana: raid aerei bombardano un palazzo di 13 piani a Gaza, sede di Hamas, e dopo il successivo sciame un altro palazzo viene abbattuto. Ma Israele non infligge danni irreparabili alle fazioni armate, anzi, informa il nemico dell’attacco per consentire l’evacuazione. Un atto di moralità, ma perché farlo quando dall’altra parte a un neonato ancora in fasce viene inculcato l’odio verso Israele? L’attacco massiccio dei terroristi di Hamas e dei gruppi armati molto attivi nella Striscia è tutt’altro che improvvisato. Fa parte della cosiddetta “strategia della saturazione” preparata da tempo e finalizzata a testare le capacità di risposta del sistema antimissilistico israeliano a sciami enormi di razzi che puntano contemporaneamente su diversi obiettivi e rendono problematiche le azioni dei raid aerei. Sono prove dimostrative in attesa della prova generale. Una guerra che Hamas e Hezbollah intendono combattere, con l’appoggio dell’Iran che provvede a finanziarli e fornire armi. Tutto normale. Una sola eccezione: gli Emirati hanno twittato scandalizzati contro i razzi di Hamas. L’Europa è rimasta silente come al solito. Gli Stati Uniti di Biden hanno invitato a fermare le violenze. Ipocrita invito che si offre a interpretazioni ambigue, una peggiore dell’altra. L’occidente comincia a fare davvero schifo. Come si comporterà Israele se messo alle strette? Ci si avvia verso un altro 1967? Nel qual caso, l’auspicio è che lo stesso risultato di allora si ripeta.
Gerusalemme Est 26 dic. 2008 il giorno prima dell’inizio dell’operazione denominata “Piombo Fuso” di Giannino Ruzza
21 commenti su “Su Israele 800 razzi in 24 ore…l’opinione di Rita Faletti”
Dopo aver letto l’articolo, ho subito pensato: se alla Casa Bianca ci fosse Donald Trump sarebbe tutta un’altra storia. Però c’è Biden.
Noi italiani, quali fondatori di un Europa latitante DOVREMMO alzare la voce e farci sentire…
Il NEMICO nr°1 nel Medio Oriente e nell’aria Mediterranea è l’islamico Erdogan..il nuovo Hitler di questo secolo.
Da Gibilterra a Cipro dovremmo schierare le nostre Flotte Militari per contrastare le ingerenze turche.
Il FOLLE sta pian pianino creando delle “teste di ponte” per scardinare gli equilibri, e dominare tutta l’area.
Manovrando gli esodi di disperati dalla Libia verso l’Italia, porta di Europa HA UN UNICO SCOPO.
Dividerci per poterci DOMINARE e ricattarci…
E come potete vedere gli riesce bene, osservando come reagiscono gli europei alla opportuna ridistribuzione degli sbarchi..
Prestare ATTENZIONE ai camuffati”saraceni” nelle vesti di profughi da territori in guerra..
Priorità UNICA contrastare e fermare l’espansionismo turco, prima che sia troppo tardi…
La storia è molto lunga da spiegare, quella terra era dei palestinesi, anche se per gli inglesi era una sua colonia. Gli Ebrei hanno subito tanto durante la seconda guerra mondiale. Allora le forze alleate hanno data quella terra agli Ebrei. Perché non gli davano terre in Gran Bretagna? Oppure in altri posti degli alleati? Meglio sfruttare un popolo debole. Stavolta non sono d’accordo con Israele, loro hanno sfrattato case, e cacciato dalle loro case i palestinesi, parlo di questa intifada. Poteva evitare Israele. I palestinesi sono appoggiati da tutto il medio oriente, perché Israele è ormai tra le cinque potenze mondiali. Ma stavolta Israele ha sbagliato.
“ Ma Israele non infligge danni irreparabili alle fazioni armate, anzi, informa il nemico dell’attacco per consentire l’evacuazione.”
Se uccidere decine di persone tra i quali anche bambini, per voi, non è un danno irreparabile, allora abbiamo visioni del tutto diverse.
Invito gentilmente la Sig. Faletti a rivedere la sua opinione a mio parere chiusa e razzista.
@Mustapha
Il bello della democrazia consiste nel poter esprimere le proprie opinioni, anche in dissenso con quelle altrui e in dissenso con il politicamente corretto del pensiero unico, che è una forma di dittatura mascherata che sta prevalendo nel mondo occidentale. Io non intendo affatto rivedere le mie opinioni perché conosco bene la storia di quella parte di Medio Oriente e la storia di Israele. Pongo a Lei una domanda invece: quando i terroristi palestinesi ammazzano a tradimento civili inermi, quando hanno fatto saltare in aria bus che portavano bambini israeliani a scuola, quando i gruppi del jihad islamico palestinese e il Jaysh al Saraya lanciano razzi sulle città israeliane (ieri uno ha distrutto una scuola) si preoccupano di non colpire persone innocenti? I terroristi, non i resistenti, le parole hanno un significato preciso e un peso, avvertono prima di colpire? Le mie opinioni, lungi dall’essere razziste, aggettivo abusato e di moda, non le considererei neanche opinioni, ma fotografie della realtà, che non costringono altri a rivedere le loro ma a guardare i fatti senza il paraocchi del pregiudizio e della malafede.
@ Mustapha :
Ho la netta sensazione che lei possa essere uno dei “saraceni” arrivato dal nord-Africa in cerca di avventura.
Erdogan sta aizzando e armando i palestinesi, per così incrementare l’espansionismo turco in medio-oriente e nell’aria del mediterraneo.
Non ha il coraggio di attaccare direttamente Israele, e lo fa indirettamente.
Erdogan va FERMATO prima possibile, per evitare complicazioni geo-politche in quell’aria.
La NATO, deve porre veti drastici e dislocare uomini e mezzi…onde evitare eventi bellici dilaganti.
Nel mediterraneo sono presenti ingenti giacimenti di idrocarburi, che attirano le mire del dittatore turco.
I pescherecci turchi che respingono le nostre flotte( acque internazionali ), nel mediterraneo orientale sono palesi dimostrazione.
La guerra del pesce, nel Mar libico, con i nostri pescherecci lo dimostra ulteriormente.
L’aver ampliato unilateralmente, i confini marittimi da 12 miglia a 35/70 è un mezzo deterrente per allontanare tutti.
Identica situazione si sta verificando nel mediterraneo orientale.
Il greggio libico è il migliore ( bassissimo contenuto in zolfo ) al mondo, così come quello sottomarino nel mediterraneo.
Ed i grossi giacimenti di gas naturale nel mediterraneo orientale, hanno attirato i turchi come mosche sul miele.
Solo una task force navale permanente dell’Europa potrà limitare ed escludere un incendio belligerante tra Turchia e paesi confinanti.
Ricordiamoci che la Turchia è una delle più potenti nazione, che ha provato a far parte della NATO ( un furbesco escamotage ) .
La Turchia fà già parte della NATO, terrorista. Ma qua si sta parlando del conflitto israelo-palestinese.
@ puppetta :
Io e lei apparteniamo agli umani…ma abbiamo interessi ed abitudini diverse…
A tutti gli effetti la Turchia non dovrebbe essere nella Nato.
I palestinesi attaccano Israele perché qualcuno fornisce loro armi e munizioni, o meglio esplosivi e propellente per i loro razzi.
Uno dei componenti dei razzi è il NH4NO3…
Ricorda la forte esplosione della nave ancorata, piena zeppa di fertilizzante ( Nitrato d’ammomio).
Fin quando qualcuno degli stati confinanti rifornirà armi ed esplosivi per usarli contro Israele non ci sarà spazio per il dialogo, e le proposte di pace…
Non capisco, Israele ha invaso e continua a invadere i territori palestinesi. Ha espropriati 4 case perché, dicono loro, più di 70 anni fa ci abitavano degli ebrei ( sarà vero?). Adesso si ritrovano centinaia di razzi sulla testa. E che pretendono? Sarà la scusa per una ulteriore invasione! Sig.ra Faletti, guardi che anche gli israeliani uccidono donne e bambini : questa forse è una storia che lei dimentica o che sconosce? E poi, 4 razzi fatti in casa contro un esercito finanziato dagli americani, ma di che parliamo?
Vero puppetta, ma non stuzzichi terrorista che gli spiega tutte le armi con tutti i dettagli di Palestinesi, Israeliani e del mondo intero se vuole. Pazienza che a volte quello che non vorrebbe che fosse invece è: la Turchia con Belgio, Bulgaria, Canada, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovenia, Slovacchia, Spagna, Stati Uniti, Ungheria, compongono la Nato.
@ ‘zulu :
Come suo solito non vuol sentire e capire.
Per come realmente si comporta la Turchia non ha i requisiti per stare nella NATO
Per opportunismo la tengono con un piede dentro, anche per la particolare posizione geo politica.
Nei fatti è uno stato altamente inaffidabile e scorretto, ed ha più volte violato le regole civili più elementari.
Ed ha tra l’altro passato segreti militari NATO al governo Putin.
Nonostante i suoi passi falsi, per puro becero opportunismo non si sono presi seri provvedimenti ai suoi doppi e tripli giochi.
Non “per puro becero opportunismo”, si tratta di politica internazionale, terrorista, esistono tante variabili che lei neppure sogna nella politica a quei livelli. La complessità non può essere giudicata da chi a stento conosce ciò che raccontano telegiornali o viene inculcato da esseri tipo Travaglio o grillini in genere. Le cose non sono solo bianche o solo nere, esistono infinite sfumature. Ma io non lo scrivo per lei terrorista, non mi interessa che lei capisca, ma è importante che chi legge, capisca che non serve giudicare con tanta superficialità. In medio oriente l’equilibrio che si era creato e che oggi qualcuno cerca di far saltare purtroppo, potrebbe determinare danni enormi a tutti. Non si può tagliare nettamente la parte giusta da quella sbagliata E’ certo che esiste un differente livello evolutivo fra le due popolazioni che “dovrebbero” convivere in quella zona, ma questo è un obiettivo quasi impossibile e lo abbiamo visto nei decenni passati. Le dichiarazioni del nostro ministro degli esteri, ci fanno vedere come lui abbia scoperto l’acqua calda, una banalità assoluta, purtroppo.
Caro terrorista, non è facile spiegare che l’avvicinamento dell’Arabia Saudita ed altri stati arabi ad Israele, ha creato i presupposti per fare diventare Erdogan il protettore e custode principale dell’Islam e della Palestina.
“Se sorgesse una Nazione di Satana, che combattesse dittatori e preti, mi arruolerei nelle sue file”
Giuseppe Garibaldi
@ ‘zulu:
Lei IGNORA che esiste una “opec” per lo sfruttamento dell’aria medio orientale del mediterraneo ( giacimenti a mare ).
Ne fanno parte tutti i paesi che si affacciano su quell”area, compresa l’Italia ( esclusa la Turchia ).
Ne fa parte pure la Palestina…
La Turchia è il massimo sostenitore di Hamas….e Hamas è riconosciuto come la massima organizzazione terroristica mondiale.
Erdogan a capo del terrorismo mondiale ?
Indirettamente si ! !
Ora si chieda perché sta cercando di scalzare l’Italia in Libia, e perché sta”pilotando”verso l’Europa ( pardon, verso l’Italia) migliaia di clandestini ? ?
Comprende ora perché l’Italia viene lasciata sola, e gli stati europei fanno gli gnorri sulla ripartizione degli immigrati clandestini.
Comprende ora perché la Turchia è, nonostante tutto, nella NATO ?
Come vede l’esistenza di Israele da fastidio, e da Hamas non riconosciuto.
Negano pure l’olocausto..
Ma non fa lo stesso Erdogan ? ?
Se ne deduce che da fastidio anche l’Italia per la sua presenza in punti nevralgici del mediterraneo.
L’IGNORANZA si può debellare . . .
“Il bue da del cornuto all’asino”…
Erdogan denuncia Israele di terrorismo in Palestina..
E chiede una drastica risoluzione all’ONU…
Ora vi chiedo: “Ma c’è o ci fa”??
Personalmente sono sicuro che C’È e Ci Fa ! !
Fin quando ci sarà uno stato ad aizzare ed armare Hamas, contro l’esistenza di Israele, non si arriverà a risoluzioni pacifiche in Palestina.
Chi alimenta ed arma la “setta degli assassini “, per fini opportunistici non DEVE poter presenziare ad alcuna organizzazione pacifica.
Pertanto SOSPENDERE, ed eventualmente ESPELLERE la Turchia dalla NATO e dall’ONU.
Sono d’accordo con terrorista e ci aggiungerei l’Iran che muove le fila del terrorismo nel mondo….il cosiddetto stato canaglia.