
La Corte d’Assise ha ammesso la costituzione di parte civile dell’avvocato Ignazio Galfo, che patrocina i fratelli del cuoco modicano Peppe Lucifora ( Orazio, Giorgio e Pietro). La difesa dell’imputato ha insistito per l’ammissione al rito abbreviato condizionato. La Corte (presidente Tiziana Carrubba, a latere Carla Frau), deciderà all’udienza del 19 maggio prossimo. Il pubblico ministero era Francesco Riccio.
Il Gip di Ragusa, Andrea Reale, aveva già detto di no al giudizio immediato per il carabiniere di Giarratana, Davide Corallo, unico indagato per l’omicidio di Lucifora, trovato privo di vita nel suo appartamento di Largo XI Febbraio a Modica, il 10 novembre del 2019, all’interno della camera da letto, chiusa, peraltro, a chiave. Secondo il medico legale Pietro Zuccarello, Lucifora era stato colpito con estrema violenza, tanto da fargli perdere i sensi e poi era stato soffocato per strangolamento da una persona che aveva usato la mano destra per ucciderlo senza che il cuoco opponesse alcuna resistenza. Ad indirizzare gli investigatori verso Davide Corallo, anche le tracce di dna raccolte dai Ris dei carabinieri che avrebbero ricondotto la presenza del militare in quella abitazione nell’arco di tempo in cui il delitto è stato consumato.