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Il Comitato Pro Tribunale di Modica torna a spingere

Tempo di lettura: 2 minuti

L’8 maggio 2018 l’Assemblea della Regione Siciliana ebbe ad istituire in sede di variazione di bilancio, con legge n. 8/2018, art. 13, un capitolo di spesa per l’ammontare di 150 mila euro a valere per il triennio 2018/2020 in favore degli ex Tribunali di Modica, Mistretta e Nicosia destinato alla copertura delle spese di manutenzione delle strutture giudiziarie, a servizio dei Tribunali accorpanti, in applicazione dell’art. 8, comma 4 bis del D. Leg.vo n. 155/2012. La proposta, promossa dagli onorevoli Luisa Lanteri e  Nello Dipasquale fu condivisa dal Presidente   Musumeci che annunciò la costituzione di una delegazione che avrebbe chiesto di essere ricevuta dal Ministro della Giustizia, a Roma, per la sottoscrizione della convenzione.

Le ripetute richieste di incontro dell’Assessore   Bernadette Grasso, a nome del Governo regionale, rimasero però senza esito, e così quelle dei Comitati pur se sottoscritte anche da parlamentari (Sen. Pisani e On.  Lorefice) della stessa parte politica del Ministro.

“Ebbene, mentre il Palazzo di Giustizia di Ragusa patisce la grave condizione di inadeguatezza per la sua accertata criticità strutturale e per i rischi cui sono quotidianamente esposti operatori di giustizia, lavoratori ed utenti,  il Palazzo di Giustizia di Modica, moderno e antisismico, rimane inutilizzato – dice il portavoce del Comitato Pro Tribunale di Modica, Enzo Galazzo -. Del pari i Tribunali di Enna e di Barcellona Pozzo di Gotto sono notoriamente inidonei ad assicurare risposte di giustizia agli utenti ove si consideri la natura dei territori già facenti capo ai Circondari di Nicosia e di Mistretta, collocati nell’entroterra, privi di collegamenti pubblici e di reti di viabilità degne di tal nome.

L’utilizzo delle strutture giudiziarie di Modica, Nicosia e Mistretta, immediatamente disponibili, a servizio dei Tribunali accorpanti, diluirebbe il flusso degli utenti, ridurrebbe gli assembramenti  e risponderebbe ai ripetuti richiami di distanziamento imposti dalla gravissima emergenza coronavirus”.

Su tali presupposti il Comitato Regionale dei Tribunali soppressi di Modica, Mistretta e Nicosia hanno rivolto una pressante richiesta di incontro al Presidente della Regione, nei modi in atto consentiti, per porre fine ad un paradosso unico nel suo genere, che vede il servizio giustizia a costo zero negato ai cittadini a fronte dei maggiori oneri sostenuti dallo Stato con la nuova geografia giudiziaria in barba ai principi di risparmio di spesa e di maggiore efficienza della giustizia.

Più recentemente lo stesso Comitato  ha predisposto una proposta da sottoporre alla Assemblea regionale finalizzata a far approvare al Parlamento nazionale un legge che autorizzi il Ministro della Giustizia a disporre il ripristino dei Tribunali soppressi (e pertanto anche quelli di Modica, Mistretta e Nicosia) alla sola condizione dell’onere delle spese di manutenzione a carico dei Governi regionali. Trattasi di proposta già approvata dal Consiglio regionale della Regione Marche, ed in corso di approvazione della Regione Abruzzi, che potrebbe consentire la piena ripresa della attività giurisdizionale dei nostri Tribunali. Altre Regioni sono state sollecitate ad avviare analoghe iniziative. La proposta è stata sottoscritta, per la Sicilia, da tutti i deputati del territorio ibleo (primo firmatario l’On  Orazio Ragusa) oltre che dalle parlamentari Bernadette Grasso e Luisa Lanteri.

Condivisione per le iniziative e disponibilità a sostenerle nelle diverse sedi istituzionali è stata infine espressa, tramite l’ex senatore Concetto Scivoletto, dall’On. Claudio Fava, Presidente della Commissione Antimafia, adesione che, per il ruolo e per la qualità del parlamentare, rafforza la determinazione a condurre sino in fondo una battaglia che si protrae oramai da quasi otto anni.

Intanto  il Consiglio comunale di Pozzallo è già stato convocato – e quelli di Scicli e di Ispica lo faranno a breve – con all’ordine del giorno l’approvazione di una mozione tesa ad impegnare Parlamentari Nazionali, Regionali ed i Sindaci degli ex Circondari ad intervenire presso le competenti sedi istituzionali, per sollecitare l’adozione di atti che restituiscano ai territori il potere di esercizio di giustizia di prossimità.

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2 commenti su “Il Comitato Pro Tribunale di Modica torna a spingere”

  1. Non c’è verso..
    Tirate fuori il “dossier ” di Carmelo Scarso, e vi daremo tutte le firme che servono per demolire il tribunale di Ragusa.

  2. Nel suo agire la magistratura presso il tribunale di Ragusa , rispecchia il quadro Nazionale ( CSM docet ).

    Pertanto dietro per sicuro è presente in altra “ungheria”..

    Con ottima probabilità le associazioni dei fratello muratori, presenti da sempre hanno “alzato il tiro”, costituendo una loggia coperta.

    Non si spiegano diversamente tutte le omissioni e gli abusi di Legge perpetrati .
    Che fine hanno fatto gli esposti e le querele?
    Che dire poi sulla decisione di risuscitare palazzo Tumino !
    Tutte le procedure portate avanti , sottobanco , parlano chiaro !

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