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L’ultima occasione…l’opinione di Rita Faletti

Tempo di lettura: 2 minuti

L’Italia è a un bivio, ne ha consapevolezza? La classe politica è adagiata sulle spalle di Draghi e ogni tanto alza un ditino per provare a se stessa di essere viva. Cosa potrebbe fare più di quello che ha fatto o non ha fatto prima, per mancanza di coraggio e di visione?  Più che barcamenarsi tra un’elezione e la successiva in una stanca progressione di apatica inerte finzione di attivismo? L’Italia ha bisogno di un vincolo esterno per comportarsi bene. L’Europa è quel vincolo e Draghi ne garantisce la solidità. Precipitato dall’Eurotower sull’Italia moribonda come una meteorite sulla superficie terrestre, l’ex banchiere si è assunto la responsabilità di gettare le basi per un serio processo di ricostruzione che duri nel tempo e consegni alle future generazioni un Paese più forte più stabile e più snello. Per quanto assurdo possa sembrare, i progetti importanti contenuti nel Piano nazionale da presentare a Bruxelles entro fine aprile, potrebbero rimanere sulla carta e l’Italia senza gli oltre 200 miliardi, se non si mettesse mano alle riforme indispensabili a implementare quei progetti. In cima alla lista delle cose da riformare, la Pubblica amministrazione, la giustizia e il fisco perché è proprio dal loro funzionamento, o piuttosto malfunzionamento, che dipende la bassa crescita, causa della crisi economica e sociale. Eccesso di normative, controlli pubblici esasperati in funzione di contrasto ai fenomeni corruttivi ma di fatto occasioni di corruzione, obblighi burocratici insensati, interventi delle procure occhiute su tutto ciò che si muove, concorrono a rallentare bloccare e disincentivare la produttività dell’Italia, la più bassa in Europa. Dietro il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) si legge un messaggio chiaro: abbattere l’inefficienza dello Stato e depoliticizzare l’economia. Obiettivi al limite del sovrumano poiché riformare significa inevitabilmente toccare interessi consolidati e rendite di posizione di chi si oppone e si è sempre opposto al cambiamento: un grumo di affari e malaffare di cui la politica è complice. Nella visione di Paese di Draghi, lo Stato deve fare lo Stato e l’impresa deve fare l’impresa. Un concetto che è anche la pietra angolare del liberismo, una parola che è fumo negli occhi di Pd e Leu che vedono in esso la minaccia a ciò che rimane dell’ideologia di sinistra e dei 5S che lo identificano con la distruzione del populismo su cui hanno costruito il loro consenso. Ma non hanno alternative. Diceva Margareth Thatcher: “ Le imprese private rispondono al pubblico, quelle pubbliche a nessuno”. Chiaro no?

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6 commenti su “L’ultima occasione…l’opinione di Rita Faletti”

  1. L’Italia non può essere salvata da un banchiere, tanto più massone.
    La corruzione ha contaminato tutti i livelli delle Istituzioni.
    Magistrati che si comportano da spacciatori e da delinquenti incalliti, nascondendo i contanti nelle prese di corrente.
    Politici accoltellatori senza Patria, pronti a tradire l’onorabilità del mandato.
    La Democrazia senza gambe su cui poggiare: Giustizia, Sanita ed Istruzione allo sfacelo più totale.
    I cittadini che arrancano tra mille peripezie burocratiche e vessati in mano a strozzini istituzionali.
    Il commercio ridotto a puro meretricio dei bassifondi.
    Le Forze di Polizie e dell’Ordine Pubblico sono latitanti e ridotte ad un livello di lassismo vertiginoso.
    Gli onesti provano a celarsi nelle foreste e negli anfratti più reconditi per non essere coinvolti.
    Il Male Corruttivo e così dilagante che hanno tarlato la Bandiera al punto di non distinguerne i colori.
    Ed ora un Virus ci sta dando il colpo di grazia, visto che ha trovato il modo di girare veloce negli assembramenti diffusi.
    Un Italia senza Ordine e Disciplina, dopo aver perso Onore e Ricordo di una Grande Guerra Combattuta e Vinta con Spirito di Sacrificio della popolazione nel suo Insieme Sociale, è ora spossata e stanca.
    Una Costituzione Scritta ed Elaborata col SANGUE tra i monti e le valli, da combattenti senza Uniforme.. appare dissolta e dissoluta nelle stanze dei Palazzi di Governo.

    Solo il rincalzo di un’Ardita Resistenza Civile, armata di Coraggio e Valori potrebbe dare spinta a Rialzarsi ad un’Italia nell’angolo e col culo a terra.

  2. Come un bambino capriccioso e dispettoso da sempre, il popolo italiano vive nell’illusione di essere al centro del mondo e che mai dovrà pagare per il proprio benessere. Tutte le lamentele continue sono nate dalla mera speranza che le cose cambino dall’alto. Le gambe di tutto come scrive l’ardito N.H. che è tanto ardito da cambiare continuamente nome, le gambe di tutto scrivevo quindi sono: giustizia, sanità, forze dell’ordine, scuola, ecc. ecc. Ma queste gambe sono fatte da uomini, da cittadini “egocentrici” e “bambini” che non ammettono le loro colpe e si rivolgono sempre agli altri, ai politici che loro stessi hanno messo in parlamento, a poteri forti (anche se non si rendono conto che quei poteri forti sono stati creati da loro). Vevere continuamente nell’affanno di trovare colpevoli è una storia infinita, la corruzione fa parte di questa narrazione, la corruzione è compenetrata nella mentalità di questo popolo, giàcchè essa è costituita da corruttori e da corrotti, non possono esistere gli uni se non ci sono gli altri. L’Europa è l’unica possibilità per uscire da questo circuito infinito di lamentele e incapacità di organizzazione, occorre affidarsi, e Draghi può essere un buon garante di tutto questo se lo vogliamo.
    E’ vero che un consenso costruito comprando i voti di elettori in grande scala, come quello fatto dal populismo e da regalie di cittadinanza è difficilissimo ormai da rimuovere, e questo il PD lo ha capito benissimo, ecco perchè ormai si assiste a spettacoli indecorosi. Rimaniamo sempre in attesa di un cambiamento verso il “liberismo vero” da una parte e “riformismo dall’altra”, l’Italia ne ha bisogno.

  3. Se la bi-variante indiana è di già libera di girare in Italia..abbiamo perso “l’ultima occasione”..
    In pochi giorni dovremo fate ricorso al lockdown totale.
    Lo stesso potrebbe essere accaduto in altri stati europei..
    Noi non siamo capaci di fare delle buone ed efficaci tracciature…
    Speriamo bene……

  4. In cima alla lista delle cose da riformare, la Pubblica amministrazione, la giustizia, il fisco e la sanità, perché è proprio dal loro funzionamento o malfunzionamento che dipende la bassa crescita, causa della crisi economica e sociale. Questa è condizione che dicono essere fondamentale anche se da decenni ci ripetono sempre la stessa favola!

    Tutti pensano che con questo recovery, l’Italia di Draghi si illuminerà in tutto il suo splendore!
    Riformare l’amministrazione, il fisco, la giustizia e la sanità non necessitano di tantissimi soldi, necessitano di interventi strutturali, di uomini o donne capaci e al di sopra delle parti e non essere accomodanti con le pretese degli amici o con chi ti ha dato quel posto. Ovviamente tutto questo non accadrà, perché ci sono interessi importanti che non possono essere toccati o discussi, quindi ci saranno sempre le stesse persone, o simili, a dirigere gli interessi a suo tempo programmati.
    Da 20-30 anni si parla di cambiare questi quattro pilastri e li dovrebbe cambiare Draghi in pochi mesi? Draghi è il “Garante Europeo”, o cosi è visto, ma fra qualche mese quando non ci sarà questa figura integerrima, austera, lontano quanto più possibile dalle telecamere, chi garantirà questi cambiamenti? Chi dovrebbe fermare la corruzione, il malaffare, e tutti gli intrecci che sappiamo?
    O forse dovrei credere che Draghi riuscirà a fermare tutto questo con uno schiocco di dita?
    Questo recovery da come descritto, discusso, ragionato e approntato, sembra facile, come facile del resto quando in campagna elettorale i nostri politici dicono le cose da fare e li fanno apparire realizzabili senza faticare più di tanto. Solo che dopo le elezioni, tutto diventa complicato, difficile e non attuabile come fatto intendere o promesso prima. Tutto si intreccia e tutto diventa complicato, anche richiedere un semplice stato di famiglia. Perché Draghi dovrebbe fare la differenza? Per il suo curriculum? Per l’influenza che ha in Europa? E comunque sia, Draghi non sarà eterno, ed è a Palazzo Chigi a medio termine, e questo entusiasmo mi preoccupa più del recovery in se! Questa dovrebbe essere l’ultima occasione? Per chi?
    Non certo per la fascia medio-bassa dei cittadini, perché se si guarda agli investimenti, è facile capire ove andranno i Miliardi, quante incompiute si aggiungeranno alle altre, e quanti cittadini italiani perderanno l’ultima occasione per riscattarsi o per rinascere!

  5. @T.Spinello
    Lei quindi mette sullo stesso piano Draghi e i soliti politici inconcludenti e invita a non confidare nella possibilità che qualcosa possa cambiare in meglio soprattutto per quelle che Lei chiama classi medio-basse. Vede, Draghi non è un ciarlatano. Mattarella non gli avrebbe affidato l’incarico di “rivoluzionare” il Paese. Il Pnrr non è un’operazione tecnica, ma eminentemente politica che vincola l’Italia all’Europa e all’impegno che abbiamo assunto e che, fortunatamente per noi, è una condizionalità tutt’altro che occulta e raggirabile: voi mettete a terra i progetti, noi vi diamo i soldi. la Commissione europea rimborserà a rate in relazione agli obiettivi raggiunti, che saranno verificati e misurati. Se faremo i furbi, non vedremo neanche un euro. Questo tiene tutti i partiti di questa vasta e assortita maggioranza legati a doppio filo, costretti a “eseguire” gli ordini perché di un eventuale fallimento saranno colpevoli solo loro. E lo sanno bene. Inoltre, qualunque dovesse essere il prossimo esecutivo, il Piano nazionale procederà secondo le linee decise e concordate con l’Europa.

  6. No Sig. Faletti, Deaghi lo considero molto capace, anche se il suo mestiere è un’altro, ma da solo e con questi personaggi non è facile conviverci. Anche se per poco tempo. Poi a differenza di tutti gli altri che cercano la visibilità mediatica, a lui non interessa e questo per me è buon segno, significa che preferisce lavorare e parlare di cose fatte e non da fare.
    Considero Draghi un uomo fattivo, concreto, ma non superman che risolverà i nostri problemi di corruzione, mafie, magistratura deviata, politici collusi, burocrazia in pochi mesi. Non sarà facile per nessuno togliere radici ben ramificati e pensare che ora tutto andrà per il verso giusto.
    Si è vero, la Commissione Europea in teoria vigilerà su tutto, ma in pratica non lo sappiamo se le multinazionali che realizzeranno le grandi opere verranno tenuti al guinzaglio. Ovviamente spero di si, ma con loro, non farei mai Muzio Scevola.
    Probabilmente ci saranno le elezioni, si dovrà eleggere il Presidente della Repubblica, e questo rallenterà sicuramente i lavori. slitteranno le scadenza e tutto si complicherà per il bene di qualche vampiro in attesa di succhiare sangue fresco.
    Comunque nonostante il mio essere critico (anche con me stesso), non significa che non nutro buone aspettative e speranze per il futuro di tutti noi.
    Vorrei avere l’ottimismo di tante persone, ma non ci riesco, mi viene difficile, il denaro ci insegna a non fidarsi di nessuno e sappiamo quante strade e quante alternative ha il denaro!
    Cordialmente

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