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Cgil. 25 aprile unisce il filo della memoria tra passato e presente nel nome della libertà

Manifestazioni a Vittoria, Ragusa, Modica e Scicli. Il centenario di due stragi fasciste
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Anche quest’anno la Cgil di Ragusa è in prima linea nelle celebrazioni del 25 Aprile con diverse manifestazioni in provincia, a Vittoria, a Ragusa, a Modica e Scicli.
Il 76° anniversario della lotta di Liberazione partigiana, afferma il Segretario Generale della Cgil di Ragusa Giuseppe Scifo, è un anno particolarmente importante per la storia della provincia di Ragusa in tema di antifascismo. Quest’anno ricorre infatti il centenario di due stragi compiute dai fascisti iblei; a Ragusa il 9 aprile 1921 dove furono uccisi 3 braccianti e a Modica il 29 maggio 1921 con la strage di Passo Gatta dove morirono 7 persone uccise durante una manifestazione.
Celebrare il 25 aprile vuol dire tenere unito il filo della memoria che collega il nostro passato con il nostro presente nella consapevolezza che le conquiste di libertà e democrazia vanno sempre alimentate, affinché la storia non si ripeta. E oggi questo monito vale ancora di più, dal momento che nel mondo occidentale alcune forme di radicalizzazione e di nazionalismo sovranista sembrano di nuovo aver preso piede.
In un momento di grande difficoltà e crisi determinata dalla pandemia e dalle ripercussioni in campo sociale ed economico, prosegue Scifo, assistiamo al tentativo da parte dell’estrema destra italiana, parlamentare ed extra parlamentare, di cavalcare la rabbia e il disagio di alcune categorie sociali. Per questo occorre tenere teso il filo della memoria affinché si leghi il presente al passato per respingere ogni tentativo di attacco alla democrazia.
Nel nostro Paese la democrazia si difende con la Costituzione, soprattutto con la sua attuazione nei suoi principi fondamentali che parlano di lavoro, uguaglianza, solidarietà e libertà. La democrazia si difende attraverso il riconoscimento dei diritti fondamentali previsti nella Costituzione come il diritto alla salute, alle cure e all’istruzione.
Diritti oggi purtroppo negati per una cospicua parte della popolazione che vive nella sofferenza spesso inascoltata. Occorre invece dare voce e rappresentanza a tutte le forme di povertà ed esclusione sociale perché serve equità e solidarietà in momento storico fortemente caratterizzato dalle diseguaglianze su scala globale, dove quasi tutta la ricchezza mondiale è detenuta da ristrette formazioni di potere costringendo enormi sacche di popolazione alla miseria, alla disoccupazione, alla mancanza di cure mediche, e d’istruzione.
In questo senso c’è la necessità di una nuova Liberazione a livello globale per mettere al centro l’umanità e non il profitto. Saremo quindi nelle piazze, a ricordare le donne e gli uomini della Resistenza per imparare il loro coraggio e la determinazione nel la difesa della dignità umana, per costruire un mondo migliore.

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