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Vicenda Quarta commissione Ragusa. Pd e M5S: “Nessuno sbocco”

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È andata in archivio, al Comune di Ragusa, la prima seduta della quarta commissione consiliare Risorse che ha visto confermata l’assenza annunciata dei tre componenti di minoranza, Mario Chiavola, Sergio Firrincieli e Alessandro Antoci. Nel corso della seduta, si è registrato solo l’intervento della consigliera di maggioranza Raimonda Salamone che ha auspicato un rientro della protesta, dopo un necessario chiarimento con un giusto confronto al fine di permettere una normale rappresentanza della democrazia nell’organo consultivo.

Per il resto, assoluta indifferenza da parte degli altri componenti di maggioranza della commissione e della stessa presidente che, in maniera del tutto sbrigativa, hanno ignorato il messaggio della collega Salamone.

“Abbiamo ricevuto il primo riscontro alla nostra nota congiunta, inviata al sindaco, al segretario generale e al presidente del Consiglio – dicono i tre consiglieri aventiniani – È stato quest’ultimo a fornire una prima risposta, che apprezziamo per la sollecita attenzione ma ci lascia del tutto insoddisfatti. Il presidente del Consiglio Ilardo, infatti, ritiene che l’episodio sia da ascrivere solo alla dialettica politica e auspica che, nello spirito di massima collaborazione, possa essere ripensata la posizione degli istanti, relativamente alla regolare partecipazione alle sedute”.

Verbalmente, in conferenza dei capigruppo, Mario Chiavola e Sergio Firrincieli hanno avuto una prima risposta anche da parte del segretario generale, che ha anticipato il suo parere favorevole sulla regolarità della seduta di commissione, che, su richiesta degli istanti, confermerà per iscritto.

In conferenza dei capigruppo, però, è emerso un certo consapevole imbarazzo anche da parte del capogruppo di maggioranza, Andrea Tumino, che ha auspicato uno sbocco positivo per la spinosa questione. Quello che non si vuole comprendere, o si fa finta di non comprendere, però, è che ai consiglieri di minoranza in questione, come ha fatto capire nel suo ultimo intervento, in conferenza dei capigruppo, il capogruppo Firrincieli, non interessano gli effetti della assurda e arbitraria procedura di sostituzione di un componente ritenuto, con troppa fretta, assente; poco importa che il segretario generale non abbia permesso l’ingresso nella seduta del consigliere Rivillito; ininfluente, per loro, la responsabile scelta del capogruppo Tumino di abbandonare la seduta e non partecipare alla votazione.

“Il vulnus grave – dicono ancora i tre – sta nella cosciente e palese violazione del regolamento che non permette alla presidente, né a nessun altro componente, di sostituire arbitrariamente un commissario, né di forzare, come elemento superpartes, la sua partecipazione alle sedute.

Il regolamento parla chiaro, deve essere il componente a chiedere di essere sostituito da un collega, deve poi comunicarlo al capogruppo che informa il presidente della Commissione.

È di tutta evidenza che la presidente, avendo constatato la presenza di soli quattro membri di maggioranza, paventava un possibile abbandono della seduta da parte dei consiglieri di minoranza, che avrebbero potuto mirare a far mancare il numero legale.

Non c’erano altre motivazioni per preoccuparsi di sostituire Rivillito, cosa che, peraltro non è nelle sue prerogative, dal momento che alla seduta partecipavano già 7 elementi.

Aspettiamo che il presidente del Consiglio si renda conto che questi particolari non sono questioni di dialettica politica. Si tratta di una palese violazione del regolamento del Consiglio comunale e delle Commissioni, finalizzato alla manipolazione del regolamento, e su questo ci attendiamo la autorevole conferma anche del segretario generale facente funzioni, dott. Lumiera. Non ci sono altri elementi su cui dissertare, manca una chiara ammissione sul fatto che non è stato rispettato il regolamento, per cui chi di dovere deve assumersi le responsabilità per rispetto al Consiglio comunale e all’Istituzione tutta”.

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