
In tutto sono pervenute a Oslo 329 candidature (234 singole persone e da 95 organizzazioni). Nell’elenco figurano il dissidente russo Aleksej Navalnyi attualmente detenuto a Pokrov; l’attivista svedese Greta Thunberg, il genero dell’ex presidente Trump, Jared Kushner e il suo vice, Avi Berkowitz per il ruolo negli accordi noti come “Accordi di Abraham”, siglati da Israele, Emirati Arabi Uniti, Sudan, Marocco e Bahrein. Gli accordi sono stati annunciati in un arco di quattro mesi tra metà agosto e metà dicembre e sono stati i più significativi progressi diplomatici in Medio Oriente in 25 anni. A nominare la coppia l’avvocato americano Alan Dershowitz che ha citato le frasi pronunciate da Alfred Nobel. “Il Premio Nobel per la Pace non è assegnato per la popolarità, né è un file di valutazione di ciò che la comunità internazionale può pensare di coloro che hanno contribuito a realizzare la pace. È un premio per aver soddisfatto i criteri scoraggianti stabiliti nel suo testamento” ha detto. Tra le organizzazioni troviamo il movimento Black Lives Matter, protagonista di una diffusa campagna di mobilitazione per i diritti degli afroamericani e la riforma del sistema giudiziario negli Stati Uniti. Tra le proposte compare anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità nonostante il pessimo ruolo iniziale avuto nella gestione del Covid-19.