
Nei primi giorni di febbraio del 1771 il giovane Mozart concludeva, con le ultime tappe tra Milano e Venezia, il suo lungo, primo viaggio in Italia accompagnato dal padre Leopold. 250 anni dopo, l’Associazione Mozart Italia sede di Modica ripercorre quelle tappe e coglie l’occasione per ricordare l’importanza di parlare di musica – e di suonarla – anche se l’unico modo per farlo è attraverso gli strumenti digitali, a distanza di sicurezza: così giovedì 11 febbraio alle ore 18 ospiterà una conversazione tra Sandro Cappelletto e Marco Murara.
Si tratta di due grandi esperti, che guideranno il pubblico alla scoperta dell’impronta che gli anni italiani lasciarono sulla produzione di Mozart.
Sandro Cappelletto è infatti uno storico e critico musicale, grande voce di Radio 3 e collaboratore da sempre anche de La Stampa e di Le Monde, mentre Marco Murara, profondo conoscitore dei documenti mozartiani, tra le altre cose ha curato la famosa traduzione e pubblicazione italiana di tutte le lettere di Mozart.
«Grazie a due ospiti di questo livello – spiega la presidente di Ami Modica Anna Maria Spoto -, ci piacerà conoscere quali fossero gli obiettivi dei viaggi italiani del nostro Wolfgang, quanto abbia amato il nostro Paese e quanto abbia appreso sotto ogni aspetto. Questa coincidenza temporale, a distanza di 250 anni, ci dimostrerà come artisti di tale immensità conoscano l’eterna giovinezza e diffondano a noi tutti luce fuori da ogni tempo. Avremmo dovuto avere ospiti sia Cappelletto che Murara lo scorso anno, quando tutte le nostre attività sono state poi purtroppo sospese, e anche adesso saremmo stati ben più felici di incontrare il nostro pubblico di presenza: tuttavia ancor più importante diventa adesso il valore significativo di tornare a incontrarci attorno al racconto e attorno all’ascolto».
Ci sarà infatti anche il Quartetto Katàne, che interverrà offrendo l’ascolto del quartetto K. 157 in Do M., composto a Milano fra il 1772 e l’inizio del 1773 dal giovane Mozart, parte del gruppo di sei quartetti chiamati milanesi.