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Anche Italia Viva dice no a zona rossa in provincia di Ragusa

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“La difficile condizione economica degli operatori, soprattutto in relazione ad alcune categorie, della nostra provincia, che dura ormai da qualche mese, si è aggravata, negli ultimi giorni, a causa delle restrizioni determinate dalla dichiarazione di zona rossa. Per questa ragione, valutando che il nostro territorio non abbia gli stessi numeri, in termini di contagio, delle aree metropolitane siciliane, ci uniamo alla richiesta proveniente dai sindaci iblei che chiedono l’esclusione dell’intera provincia dalla zona rossa”.
E’ il senso della sollecitazione che arriva dalla coordinatrice provinciale di Italia Viva Ragusa, Marianna Buscema, secondo cui “l’attuale condizione porterà un ulteriore aggravamento della situazione economica nella nostra zona. Piuttosto – continua Buscema – sarebbe necessario programmare delle differenze per evitare di continuare a predisporre chiusure in modo orizzontale. Già sappiamo che ci vorrà molto tempo prima che, alla fine della pandemia, la nostra provincia possa tornare a riprendersi sul piano economico. Molte le attività che, purtroppo, saranno costrette a chiudere i battenti. Ecco perché riteniamo che una rivisitazione di tale decisione, da parte del Governo regionale, sia doverosa oltre che irrinunciabile. Fermo restando il rispetto per la salute di tutti, non è possibile che il futuro economico di molte attività sia pregiudicato così a cuor leggero”.
La decisione di avanzare una richiesta in tal senso al Governo Musumeci, unendosi a quella già proveniente dai sindaci del Ragusano, è stata ratificata dal direttivo provinciale di Italia Viva. “Un momento complesso, decisioni non facili da prendere – sottolinea dal canto suo il componente del comitato nazionale di Italia Viva, Salvo Liuzzo – ma che non possono prescindere da una certa lucidità che ci deve proiettare al futuro, senza cui non è possibile pensare di programmare alcunché. E questo futuro non può prescindere dalla tutela quanto più adeguata possibile delle nostre attività economiche che già arrivano da un anno particolarmente tormentato e che, adesso, si trovano a doversi confrontare con ulteriori restrizioni quando, invece, speravano in un allentamento della morsa. Tutto ciò non è concepibile. La zona rossa in provincia di Ragusa non ha, anche secondo noi, alcuna ragione d’essere”.

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