
Una grave siccità ha colpito l’industria di trasformazione e macellazione di bovini della Namibia. “Nel 2020 sono stati macellati il 66% di bovini in meno” ha affermato il presidente di Meatco, Johnnie Hamman. Il presidente fa riferimento alla devastante siccità che già nel 2019 aveva decimato buona parte delle mandrie. L’agricoltura incluso l’allevamento del bestiame, contribuisce a quasi due terzi del reddito della popolazione. “Nel 2019 abbiamo macellato oltre 116.000 capi di bestiame, mentre quest’anno arriveremo al massimo a macellare 39mila capi” ha aggiunto Hamman. La Namibia ha dovuto fare i conti nel 2019 anche con il livello delle dighe sceso al di sotto del 20% a causa dei cambiamenti climatici che ha causato la peggiore siccità dell’ultimo secolo anche in Sudafrica, Zambia e Zimbabwe. La Namibia è il secondo paese africano dopo il Sudafrica a soddisfare le rigorose condizioni di importazione di carne bovina cinese è il primo per l’esportazione di carne rossa negli Stati Uniti. L’arida nazione dell’Africa meridionale, nota per le carni bovine ruspanti e prive di ormoni, avrebbe esportato nel 2020 oltre 860 tonnellate di vari tagli di carne bovina negli Stati Uniti e prevede di esportarne almeno 5mila tonnellate entro il 2025.