
La polizia sudafricana ha emesso un mandato d’ arresto con l’accusa di corruzione nei confronti di Ace Magashule, segretario generale e responsabile della gestione dell’African National Congress che governa il Sudafrica. Il mandato esecutivo, che sta avendo grande risalto nel paese, potrebbe avere conseguenze politiche significative. Mentre Magashule sta cercando attraverso i suoi legali una via per evitare l’arresto, e se condannato, di rassegnare le dimissioni. Le accuse: corruzione negli appalti (mazzette) per la revisione di tutte le abitazioni che hanno ancora nei tetti componenti in amianto. Per questo motivo sono già finiti sottochiave alcuni alti funzionari del governo, dopo le indagini svolte dalla polizia (gli Hawks di Johannesburg) mirate a contrastare i casi di corruzione e la criminalità organizzata. Non è ancora stato arrestato, ma il mandato è stato firmato”, ha detto la portavoce degli Hawks Lynda Steyn. Interrogato sulla vicenda Magashule ha detto di non essere preoccupato: “non ho fatto nulla di male, sono un cittadino rispettoso delle leggi”. Magashule nel 2018 si era opposto alla elezione dell’attuale presidente Cyril Ramaphosa che aveva fatto una campagna elettorale per ripulire anni e anni di malefatte compiute dall’African National Congress. Ramaphosa nei mesi scorsi aveva invitato tutti i funzionari che sanno di avere la coscienza sporca a dimettersi dai loro incarichi prima che lo faccia la legge.