
Non si fermano le disapprovazioni di piazza in Polonia. Oltre 100mila persone hanno preso parte alle proteste anti aborto nel tentativo, riuscito, di bloccare la sentenza del tribunale che vietava alle donne il diritto di abortire. Il clima politico teso (non si vedeva una manifestazione tanto partecipata dal periodo comunista) ha fatto rallentare l’applicazione della legge che diventerà vincolante solo dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Sicuramente una delle leggi in Europa più stringenti che il Governo intende varare sull’interruzione della gravidanza. “Si discute sulla proposta del Presidente Andrzej Duda. In un momento di tensione sociale è opportuno concedere un po’ di tempo al dialogo e elaborare una nuova posizione”, ha detto martedì all’emittente TVN24 Michal Dworczyk, capo della cancelleria del primo ministro. Proteste di piazza, nonostante il governo avesse raccomandato alla popolazione di rispettare il lockdown per fermare la diffusione del coronavirus, ma che non ha impedito alle donne pro aborto di manifestare con veemenza a Varsavia. Il partito al governo Diritto e Giustizia, ha perso circa un quarto di consensi, dopo la lotta innescata su diritti e libertà civili. La mossa del governo sembra mirata, almeno per ora, ad evitare un’escalation che potrebbe sfociare in duri scontri di piazza. Venerdì scorso, più di mezzo milione di polacchi hanno protestato in tutto il Paese.