
Veronica Panarello doveva essere sentita ieri dal giudice monocratico del Tribunale di Ragusa, Elio Manenti, nel processo che la vede imputata per calunnia nei confronti dell’ex suocero Andrea Stival. Quest’ultimo era stato chiamato dall’imputata in correità nel delitto del figlio. Per un disguido, però, non si è presentata. Il difensore della donna ha chiesto un rinvio per consentire alla sua cliente di essere sentita in presenza o con videoconferenza. L’udienza è stata rinviata al 17 novembre alle 10. A Catania, invece, la Panarello risponde di minacce aggravate, nei confronti dell’ex suocero.
Fu il Gup Andrea Reale ad inviare gli atti in Procura dopo avere pronunciato la sentenza di condanna, avviando il procedimento per calunnia. La donna doveva essere trasferita ieri dal carcere di Torino, ma risulterebbe rinunciataria. In realtà, secondo quanto ha detto in udienza l’avvocatessa Pia Giardinelli che la rappresentava, “c’è stato un equivoco su due procedimenti in cui la Panarello è coinvolta. Aveva scelto di non partecipare al processo di Catania per minacce e, invece, di essere presente in questo procedimento per il quale ha chiesto di essere sentita”.