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Confcommercio. Provincia di Ragusa in deflazione anche ad agosto

Manenti: "Necessario recuperare tereno"
Tempo di lettura: 2 minuti

La provincia di Ragusa, così come il resto d’Italia, si conferma in deflazione anche ad agosto, per il quarto mese consecutivo. Secondo le stime preliminari diffuse dall’Istat, l’indice dei prezzi al consumo ha infatti registrato un aumento dello 0,3% su base mensile e una diminuzione dello 0,5% su base annua (da -0,4% del mese precedente).
L’inflazione negativa “si conferma per il quarto mese consecutivo e più ampia di un decimo di punto rispetto a luglio (non era così da aprile 2016)”, è il commento dell’Istat. “Anche quest’anno agosto, nelle nostre zone – sottolinea il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti – ha fatto registrare la consueta accelerazione congiunturale dei prezzi al consumo dovuta a fattori stagionali legati alle vacanze estive, che in questo caso si sovrappone alla riapertura di gran parte delle attività legate alla filiera dei servizi turistici. Ciononostante, per alcuni comparti dei servizi legati ai trasporti, la crescita dei prezzi al consumo su base mensile è inferiore a quella dello scorso anno, determinando un ulteriore approfondimento della flessione tendenziale che si riflette su quella dell’indice generale”.
In un quadro che vede l’inflazione negativa ancora determinata per lo più dagli andamenti dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (stabili a -13,6%) e di quelli non regolamentati (da -9,0% a -8,6%), l’ampliarsi della flessione dell’indice generale si deve prevalentemente al calo più netto dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da -0,9% a -2,3%). Si confermano invece in crescita i prezzi sia dei Beni alimentari lavorati (in lieve accelerazione da +0,6% a +0,8%) sia di quelli non lavorati (che rallentano da +2,5% a +2,0%). La “inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici decelerano entrambe, rispettivamente da +0,4% a +0,3% e da +0,6% a +0,4%.
L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente alla crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+3%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,5%), a causa di fattori stagionali, solo in parte compensato dal calo dei Beni alimentari non lavorati (-0,6%). L’inflazione acquisita per il 2020 è pari a zero per l’indice generale e a +0,8% per la componente di fondo. “Questo significa – commenta ancora Manenti – che bisognerà fare molto di più per recuperare terreno e per far sì che la situazione possa essere gestita sapendo che occorrerà garantire un controllo a quella che, se continua così, si prospetta una situazione gravissima anche per la provincia di Ragusa”.

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