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M5S Ragusa su recrudescenza del fenomeno del randagio in città

Tempo di lettura: 2 minuti

“Sebbene l’assessore al ramo abbia affermato, nei giorni scorsi, che sta lavorando con le associazioni animaliste per cercare di controllare il fenomeno, dobbiamo, purtroppo, prendere atto che le situazioni di pericolo continuano a reiterarsi. Ed è opportuno intervenire prima che succeda qualcosa di severo perché, come è stato dimostrato in passato, con queste situazioni non si scherza e occorre mettere un freno prima che le stesse diventino più pesanti dell’ordinario”.

A dirlo sono i consiglieri comunali M5s Ragusa, Antonio Tringali e Alessandro Antoci, a proposito della concentrazione di cani randagi che si registra in prossimità di contrada Selvaggio, a lambire la zona artigianale di contrada Mugno. Qui, proprio nelle ultime ore, si è levata alta la voce di denuncia di una cittadina che, mentre stava passeggiando, ha documentato la presenza di branchi di randagi che sarebbero potuti diventare pericolosi.

“Occorre premettere – chiariscono Tringali e Antoci – che è da apprezzare l’attività che le associazioni animaliste stanno svolgendo sul campo. E, però, manca il sostegno della parte pubblica, manca il supporto da parte dell’amministrazione comunale. Ci chiediamo che cosa stia facendo l’ente di palazzo dell’Aquila. A parole sì, supporta le associazioni ma i fatti, come una di queste stesse associazioni non ha mancato di sottolineare nei giorni scorsi con una lettera aperta, sono assolutamente carenti. Ora, non è nostra intenzione polemizzare ma chiediamo all’assessore Ciccio Barone, che detiene la delega specifica, di individuare al più presto una soluzione, sempre con le associazioni, per evitare che la piaga possa appesantirsi sempre di più. Inutile ricordare quali spiacevoli e tragici episodi ha determinato, in passato, la recrudescenza del fenomeno sul nostro territorio provinciale. Non è un fenomeno da prendere sottogamba. E’ opportuno che si possa guardare avanti con una certa tranquillità. E per fare questo, servono contromisure adeguate e concertate”.

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