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Nuovo modello Ragusa può essere creato nel pieno dell’emergenza

L'on. Ragusa: "I segnali ci sono, sta al territorio sfruttarli"
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“Dobbiamo credere ancora nel modello Ragusa, nonostante tutto. Perché negli ultimi anni la politica ha cercato, e sta cercando ancora adesso, di dare risposte sul fronte del rilancio di un territorio attraverso la messa in sicurezza del porto di Pozzallo, l’autostrada Siracusa-Gela, nel tratto Rosolini-Modica (non dimentichiamo che fino a qualche tempo fa era tutto bloccato), l’autoporto di Vittoria che sarà rilanciato, l’aeroporto di Comiso, il raddoppio di carreggiata della Ragusa-Catania per cui auspichiamo che il viceministro Cancelleri svolga sino in fondo la propria opera”.

E’ il presidente della commissione Attività produttive all’Ars, on. Orazio Ragusa, ad affermarlo facendo riferimento a quanto sta accadendo negli ultimi mesi nell’area iblea e nel resto della Sicilia prima a causa del lockdown e poi con la delicata situazione dei contagi che stanno di nuovo cominciando a salire. “Gli sforzi enormi che sono stati compiuti – sottolinea il deputato regionale – non possono rischiare di essere messi in discussione in maniera così pesante, nonostante la grande attenzione profusa, per contenere i contagi, da parte del governo Musumeci e, in particolare, dell’assessorato regionale alla Salute retto da Ruggero Razza. I segnali di rinascita, prima dell’esplosione della pandemia, con riferimento al rilancio del modello Ragusa, sembravano esserci tutti. Tra l’altro, l’annata agraria non è andata male. Se uniamo ciò alle prospettive riguardanti le Zes e agli stimoli che possono arrivare dalla valorizzazione dei Beni culturali presenti sul nostro territorio, destinati a fungere sempre più da calamita per il territorio ibleo, avremo l’esatta percezione di un quadro che, in prospettiva, potrà regalare grandi soddisfazioni alla crescita economica. Ma, adesso, però, ci confrontiamo con la questione degli assembramenti e degli sbarchi. Le scelte che i sindaci stanno compiendo sono molto difficili e complesse. E’ chiaro che ci vorrebbe univocità d’intenti per non disorientare i cittadini. Ma, in ogni caso, si sta cercando di fare il possibile per evitare di compiere passi indietro pur a fronte di quella che riteniamo una situazione eccezionale e di una gravità inaudita, come mai si era verificata in precedenza. Potrebbe essere indispensabile, ad esempio, avviare delle operazioni di marketing mirate per rilanciare l’immagine di alcune città duramente provate da questa situazione, come quella, ad esempio, di Pozzallo. Lo dobbiamo a questa realtà che sta pagando un prezzo troppo alto, lo dobbiamo a tutti gli operatori che, nel pieno della stagione, dopo i contraccolpi subiti con il lockdown, si sono visti costretti a fare i conti con una situazione davvero eccezionale, dettata dalla fuga dell’hotspot di migranti contagiati, e di, conseguenza con una pubblicità negativa che, pur non essendoci le motivazioni, ha finito con il creare parecchi scompensi, a cominciare dalla richiesta di disdetta di alcune prenotazioni”.

L’on. Ragusa ritiene che sia già questo il momento di gettare i semi di una importante operazione di crescita che possa riguardare l’intero territorio ibleo. “E’ nei momenti più complessi e meno facili – afferma – che si definiscono le linee guida della ripartenza. Noi, adesso, abbiamo tutte le condizioni, anche se ancora non è finita con riferimento all’emergenza pandemica, per tracciare un quadro complessivo di rilancio che ci permetta di definire già quale sarà la provincia di Ragusa del domani, di potere contare su una visione che traini l’economia con tutti i punti di forza di cui il territorio è dotato”.

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