Di coronavirus o per coronavirus. Come sono morti i nostri morti? Per mesi ci avete condotto lungo sentieri impervi di verità mai accertate. Ci avete raccontato di tutto e di più. E poi ancora ci avete stordito e terrificato avallando ipotesi ballerine e contrastanti confezionate da medici, virologi, epidemiologi, ricercatori, scienziati e sedicenti tali. Match infinito. Terribile. Mille e mille i morti. Falciata una intera generazione di anziani. Padri e nonni che se ne sono andati soffrendo in silenzio, soli, senza l’ultima stretta di mano o l’abbraccio dei familiari più cari. Ci dite che non è finita. I dati sono quelli che sono. Il virus circola ancora. In Italia, in Europa e nel mondo. Con proporzioni e intensità diverse. Ma intanto, decisione inquietante, avete secretato carte e documenti. Giusto tenere alta la guardia. Ma nessuno osi inventarsi ancora favole pro domo sua. Questo è il momento di dialogare e intendersi. Di relazionarsi in modo costruttivo. Di intelligere. Privilegiando i problemi. Che non sono di destra, di centro o di sinistra. Buttate a mare le maschere di partito. Anzi no. Il mare va rispettato. Lo inquinereste. Raccoglietele e liberatevene seguendo le indicazioni della raccolta differenziata: plastica, vetro, carta e cartone. Per maschere naturali pazienza … fate un tentativo dal chirurgo estetico.
I numeri relativi al Coronavirus in Italia sono quelli che sono. Non capisco le Cassandre e neanche gli iscritti al “Club dell’irragionevole ottimismo”. Meno che mai chi ama raccontare frottole. In un’intervista al Corriere della Sera il capogruppo di Italia Viva alla Camera, Maria Elena Boschi, si dice certa che non siano gli immigrati a portare il Covid in Italia, come ha sostenuto l’ex ministro dell’Interno Marco Minniti, ma addirittura il contrario. “Tecnicamente – spiega la Boschi – il coronavirus è stato esportato dagli italiani in Africa con gli aerei e non da loro con i barconi. La narrazione di Minniti spesso segue il canovaccio(si) di quella di Salvini: è accaduto nel 2017-2018. Quello che è certo, però, è che i migranti debbono rispettare le regole sanitarie, quarantena compresa, al pari dei cittadini italiani”.
Questo il punto dolens. Basta leggere fatti e misfatti riportati dalla cronaca di tutti i giorni per rendersi conto della portata di certe cantonate. Se l’ex ministra renziana Boschi, a nome del suo mini partito che non riesce a prendere quota, si lascia andare perfino ad una lettura fantasiosa e pretestuosa della realtà che è sotto gli occhi di tutti, non c’è più religione. Basti pensare che la stessa ministra dell’Interno Luciana Lamorgese (il che è quanto dire) definisce drammatica e ad alto rischio la situazione che si ì venuta a creare oggi in Italia.