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Vittoria. Proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori della Tek.R.A.

Proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori della ditta Tek.R.A. SRL Cantiere di Vittoria.
La decisione assunta dalle OO.SS. trova motivazione nel mancato rispetto dell’art. 6 del CCNL FISE e sull’attuale stato del cantiere, in ordine alle misure di sicurezza dei lavoratori.
“In verità la fase di avvio del cantiere di Vittoria, sostengono le sigle sindacali in un nota, ha presentato notevoli difficoltà, sia di ordine comunicativo, complice il periodo “Coronavirus”, sia per la parziale applicazione dell’art. 6 CCNL FISE, in quanto sono stati esclusi alcuni dipendenti dalle procedure di assunzioni, mentre altri, vedi il personale amministrativo, sono stati assunti per un numero di ore inferiori a quelle previste dal capitolato. A rendere difficoltoso il percorso della trattativa, alcune assenze di rilievo in ambito istituzionale, circostanza che ha costretto la parte sindacale ad autodeterminarsi per l’assenza d’informazioni utili a comprendere la posizione degli assenti, ma alla fine è prevalso il buon senso e il superiore interesse della città, rispetto ad un servizio così essenziale e indispensabile per la collettività, dando corso ad interlocuzione fortemente sostenuta dalla parte sindacale, finalizzata alla definizione di alcune questioni importanti, che purtroppo ad oggi e non per responsabilità di parte sindacale, non hanno ancora trova soluzione.
Sappiamo, per esperienza, continua la nota, che i cambi d’appalto pongono generalmente difficoltà, di ordine tecnico, logistico, amministrativo, a maggior ragione in periodo Covid, ma grazie al buon senso, alla collaborazione di tutti i soggetti interessati, solitamente, vengono superate le criticità, anzi a volte si assiste ad un rilancio sul piano dei diritti e si ottengono risultati positivi e inaspettati, ma risulta altresì evidente, che la collaborazione con la ditta che gestisce l’appalto e con l’Ente pubblico interessato, risulta determinante nel perseguire interessi collettivi e tutele verso i lavoratori.
Purtroppo, in questo contesto poco collaborativo, è stato più difficile, abbiamo sentito, come non mai la solitudine e le assenze, inopportune, di parte istituzionale, sebbene si sia tentato, senza riscontro, il loro coinvolgimento, ad eccezione del dirigente dell’’Ufficio Provinciale del lavoro di Ragusa, che ha espresso un importante e fattivo contributo.
Con queste premesse e un clima così poco rassicurante e imprevedibile, si è avviato il cantiere di Vittoria, con problemi irrisolti e di nuovi, ancora da risolvere, fra i primi, la questione non definita del passaggio di cantiere previsto dall’Ex art. 6 CCNL FISE, non sono stati assunti dodici lavoratori, in questo caso, la ditta Tekra, ha motivato tale eccezione con argomenti fumosi e pretestuosi, non sorretti da ufficialità e quindi di scarsa opponibilità in caso di istanza di reintegro, impedendo di fatto, alle OO.SS., di svolgere in modo pieno l’attività sindacale, forti della considerazione, che dietro quei dodici esclusi, ci sono famiglie e figli, che fino ad oggi e da diversi anni, hanno trovato esclusivo sostentamento nell’attività lavorativa presso il cantiere.
Altra spinosa questione riguarda il Personale dipendente che riveste ruoli amministrativi, in questo caso l’assunzione part-time a 24 ore, differisce in modo evidente dal contenuto del capitolato d’appalto, nel quadro economico di gara si evince espressamente un ancoraggio dei costi del personale alle tabelle FISE ASSOAMBIENTE, prevedendo un impiego medio di 36 ore, con corrispondente valore annuo.
Criticità si registrano altresì nell’organizzazione del cantiere e nella programmazione dei turni e delle zone di raccolta e spazzamento, sono in corso delle verifiche sui mezzi utilizzati messi a disposizione degli operatori.
Riscontriamo criticità sulla problematica della sicurezza, non risulta a tutt’oggi costituito il comitato tra parti sociali e azienda per l’applicazione e la verifica delle regole riguardanti il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro. Sebbene previsto nel protocollo firmato il 14 marzo 2020 tra il Governo, imprese e OO.SS., l’accordo sulla sicurezza dei lavoratori dal possibile contagio dal covid 19, sembrerebbe, stante alle notizie acquisite, inapplicato. Mancano notizie certe sull’applicazione delle misure di sicurezza contenute nel decreto di prevenzione al contagio, in particolare sulle misure da assumere per il contenimento del contagio per ciò che riguarda: Informazione ai lavoratori sulle procedure di sicurezza, accesso alla sede di lavoro, condizioni d’igiene in azienda, caso sintomatico, medico competente e RIS”.

L’Ufficio Stampa

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