
“Le dure critiche che l’assessore all’Ambiente Alberto Pierobon ha rivolto ai sindaci iblei con riferimento alla spiacevole questione della discarica di Cava dei modicani non esulano quest’ultimo dalle gravi colpe che pure la Regione, sull’argomento, detiene. Grande, è vero, risulta essere la responsabilità dei primi cittadini riuniti nella Srr visto che, già a giugno 2018, l’iter era in stato avanzato affinché venisse rilasciata la certificazione dell’Autorizzazione integrata ambientale per l’impianto di Tmb. Ma Pierobon dove è stato in questi due anni? Che cosa ha fatto? Perché si è svegliato adesso? Oggi, quindi, si verifica il paradosso”.
E’ il gruppo consiliare del Movimento Cinque Stelle Ragusa ad evidenziarlo, parlando del paradosso che si sta verificando in questi giorni. “Di fatto – continuano i consiglieri pentastellati Sergio Firrincieli, Antonio Tringali, Alessandro Antoci, Giovanni Gurrieri e Zaara Federico – possiamo contare su uno dei pochissimi impianti pubblici di Tmb in tutta la Sicilia e che cosa facciamo? Lo chiudiamo e andiamo a conferire il secco, con enormi volumi rispetto a quelli che si trasportavano quando c’era il trattamento, nella discarica di Lentini che, tra l’altro, è un sito gestito da privati. Quanto spenderemo per tutto questo? Quali sono i reali costi che la Srr, formata dai Comuni iblei, deve sostenere per portare i rifiuti ad Alcamo oppure a Lentini? Una situazione inspiegabile. E’ chiaro che la Srr non ha predisposto le prescrizioni richieste per ottenere l’Aia. Quali sono i motivi per cui è stato deciso di non dare seguito all’iter? Perché quelle prescrizioni che dovevano essere attuate non sono state predisposte? E, la Regione, perché prima si è girata i pollici infischiandosene e poi ha aspettato che il sito chiudesse per dire che la colpa è dei sindaci della Srr? Tutti interrogativi che è necessario sciogliere”.
“In altri termini – continua il gruppo consiliare M5s Ragsua – è come se avessimo una macchina in garage che non usciamo per non avere pagato l’assicurazione, in questo caso l’Aia, e per arrivare a destinazione chiediamo un passaggio o, peggio ancora, paghiamo un taxi. La metafora rende bene l’idea dello spreco di denaro pubblico a cui stiamo andando incontro. E tutto questo per quale motivo? Per insipienza, per incompetenza, per inefficienza da parte dei sindaci e della Regione che all’inizio del mese di giugno del 2018 dovevano solamente proseguire l’iter che avevano trovato avviato. E invece, nessuno, compreso il sindaco di Ragusa, ha fatto niente. Tanto, Pantalone, ovvero i cittadini iblei, pagano. E questo non lo possiamo consentire”.