Dopo la relazione della Commissione regionale antimafia dell’ARS avente ad oggetto “Inchiesta sul ciclo dei rifiuti in Sicilia”, si è riacceso un dibattito serrato a Scicli sui fatti che portarono allo scioglimento del Consiglio comunale nel 2015, un passaggio storico che ha segnato un “vulnus” nella storia della città, in tutte le sue componenti.
La Giunta comunale, su proposta del Sindaco, com’è noto, ha deliberato di dare espresso incarico all’Avv. Salvatore Poidomani del Foro di Ragusa, affinché si valutino eventuali azioni legali necessarie all’accertamento di fatti e responsabilità, a tutti i livelli, anche parlamentari e di governo.
“A mio parere – dice il sindaco Enzo Giannone – la città si è già espressa politicamente, in maniera chiara, nell’ultima tornata elettorale amministrativa. Ora serve piuttosto la ricostruzione puntuale delle dinamiche che portarono ai fatti. In questo senso si ritiene che sia opportuno un passaggio nel massimo consesso cittadino affinché, attorno ad una questione che non può e non deve essere divisiva, la comunità parli con voce univoca e pretenda una volta per tutte di conoscere la verità, con riferimento al passato ma anche per costruire un presente ed un futuro sereno e trasparente. Per il bene di tutti, senza logiche di parte e con la forza e il coraggio di ritrovare cause e responsabilità”.
Il primo cittadino ha chiesto la convocazione, non appena l’emergenza in corso lo consentirà, di una seduta del Consiglio comunale, – come mi sembra condiviso peraltro da più parti politiche, anche di schieramenti diversi – dedicata allo scioglimento del 2015 e di invitare a partecipare l’On. Claudio Fava, Presidente della Commissione regionale antimafia dell’ARS e l’Avv. Salvatore Poidomani, legale incaricato della tutela dell’Ente.













