
“L’attenzione che, in queste ultime ore, è stata rivolta al settore benessere, non ultimo da parte del deputato regionale Orazio Ragusa, presidente della commissione Attività produttive all’Ars, merita tutto il nostro sostegno. Anche noi riteniamo che parrucchieri, barbieri ed estetiste devono essere messi nella condizione, rispettando tutte le precauzioni del caso, di potere riaprire il prima possibile. Non si capirebbe, altrimenti, la ragione di questa resistenza nei confronti di una categoria che fa dell’attenzione verso determinate misure a sfondo igienico il proprio cavallo di battaglia”. E’ quanto afferma la segreteria del movimento politico Sviluppo ibleo che, tra l’altro, evidenzia come, proprio a Vittoria, nei giorni scorsi, alcuni rappresentanti dei parrucchieri abbiano fatto sentire la propria voce nel corso di un confronto con il commissario Gaetano D’Erba. “Purtroppo – sottolineano dalla segreteria di Mpsi – la questione più seria e che va affrontata di petto è quella legata all’abusivismo. A fronte dei tanti che rispettano le prescrizioni e, quindi, continuano a rimanere a casa, ce ne sono pochi che, invece, in barba a qualsiasi regola, effettuano interventi di nascosto, al chiuso delle case o addirittura anche nei garage. Situazione inconcepibile per chi è fermo da otto settimane e non percepisce il becco di un quattrino. Sia chiaro che si tratta di episodi che si verificano a Vittoria, così come a Comiso, a Ragusa, a Modica e in altri centri dell’area iblea. Non ci sono dubbi sul fatto che è indispensabile avviare una interlocuzione con il governatore Musumeci, e lungo questa direzione anche noi siamo pronti a farci parte attiva per favorire il confronto, al fine di comprendere quali possano essere le possibilità per ripartire con il piede giusto. Siamo convinti che questi operatori debbano potere tornare a trarre benefici dalla propria attività senza dimenticare che gli stessi, finora, solo in piccolissima parte hanno ricevuto sostegni economici. Quindi, è necessario programmare un piano d’aiuti più complessivo che riguardi anche tale ambito produttivo non dimenticando che è indispensabile andare avanti lungo la direzione della graduale riapertura, limitando però al massimo eventuali rischi”.