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Tutti promossi al tempo del coronavirus?

Il prolungamento della chiusura scolastica è oramai scontato, per sapere quando rientrare bisognerà aspettare i dati sull’avanzamento della pandemia nei prossimi giorni. Dal ministero fanno sapere che si stanno immaginando tutte le possibilità per far sì che l’anno scolastico risulti valido sia a livello formale che nella sostanza.

Con l’avvio della didattica a distanza, non si risolvono tutti i nodi legati all’emergenza. La didattica a distanza sostituirà le lezioni tradizionali, e quindi bisognerà provvedere a dare i voti anche a distanza. Quindi tutti promossi senza problemi? Non proprio per il Ministro Azzolina, nei giorni scorsi, ha dichiarato espressamente di essere contraria al 6 politico per tutti, una misura a cui non vorrebbe arrivare. Sarà compito dei collegi dei docenti delle singole classi, come del resto avviene normalmente: alle elementari si potrà valutare più l’impegno del raggiungimento delle competenze, nelle scuole secondarie di primo e secondo grado si valuterà anche la parte del programma svolta.
Ma bisogna dire che vista l’incertezza dovuta allo stato di emergenza, si rischia di avere promozioni a valanga. Questo è giustificato anche dal fatto che con la didattica a distanza, si riducono notevolmente i tempi di lezione, e di conseguenza bisognerà rivedere i programmi, e i risultati di apprendimento previsti non saranno mai uguali a gli anni precedenti. Dunque, l’anno prossimo si potrebbe ricorre a un recupero straordinario dei programmi per tutti, bravi e meno bravi.

Il problema dei voti e delle promozioni, incide molto anche su quello che riguarda gli esami a fine corso di studi della scuola secondaria: terza media e maturità. Si susseguono diverse ipotesi e scenari, su come si potrebbero svolgere gli esami. Esami importanti perché hanno un peso ancora nei concorsi pubblici (esame di terza media), o perché il punteggio finale incide sull’accesso alle Università (Esame di stato).

L’esame di terza media è un esame importante, il cui voto non serve solo a concludere il primo ciclo della secondaria, ma è valido ai fini dei concorsi pubblici. Il ministero ha messo al vaglio diverse ipotesi. L’idea che sembra andare più avanti è quella di ridurre la prova al massimo. Una modalità potrebbe essere tema d’italiano e tesina multidisciplinare, una seconda modalità solo tesina e quindi solo una prova orale. Al vaglio c’è anche l’ipotesi di non farlo per niente, questa sembra molto complicata, comunque potrebbe essere avanzata solo nel caso in cui non si tornerà più a scuola.

A preoccupare di più sono gli esami di maturità, già sotto prova perché negli ultimi anni hanno subito diverse modifiche nello svolgimento, come per esempio la scomparsa del percorso multidisciplinare all’orale, sostituito dal sorteggio delle tre buste. Il MIUR sta studiando diverse possibilità per la realizzazione della maturità, un importante esame per più di mezzo milione di studenti italiani.
Il ministro Azzolina ha assicurato, negli ultimi giorni, che l’esame ci sarà e sarà serio, sicuramente più leggero e terrà conto della gravità della situazione che il Paese sta vivendo.
Sono diverse le ipotesi messe in campo, quelle che potrebbero essere certe sono le seguenti:
– Sono abolite le prove Invalsi e l’alternanza scuola-lavoro.
– Tutti gli studenti saranno ammessi agli esami, anche se hanno avuto insufficienze nel primo quadrimestre.
– La commissione d’esame sarà tutta interna, come quella della terza media, con solo il presidente esterno.
Altre ipotesi riguardano le prove e le modalità d’esame, il tutto sarà ovviamente confermato e regolato da una apposita nota del ministro.
– La prima prova, quella d’italiano, si pensa di tenerla in vita anche perché una prova imprescindibile.
– La seconda prova, potrebbe essere ridimensionata o addirittura abolita, questa è una delle richieste avanzate da sindacati e studenti, nel caso non si tornasse più a scuola.
– La prova orale è la più certa delle prove, potrebbe tornare ad essere una tesina, o forse una tesi e vera e propria con cui gli studenti espongono un progetto multidisciplinare.
– Tra le varie ipotesi di svolgimento degli esami si pensa anche di fare soltanto la prova orale, come è successo nel 2009 a L’Aquila a causa del terremoto. Questa via, solo la prova orale, non è di sicuro la modalità preferita dal ministro Azzolina, ma va tenuta in conto.

Capitolo a parte sono le Università che dalla fine di febbraio si sono attivate ampiamente per somministrare didattica a distanza attraverso diverse piattaforme, ma sono stati già effettuati esami e sedute di laurea, certo non è una situazione semplice da gestire. C’è stato un prolungamento dell’anno accademico 2018-19 a giugno, per favorire le tesi a distanza di coloro che si sarebbero laureati nella sessione primaverile del 2020. Diverse Atenei si sono attivati anche per lo spostamento delle tasse universitarie.

L’unico dato certo è che l’anno scolastico non dovrebbe subire cambiamenti, a meno che il ministro non abbia dei ripensamenti in merito, anche se ci sono ovvie ragioni per cui non può essere allungato l’anno, come: esami, adempimenti per il nuovo anno, concorsi, supplenze e tanto altro che serve a far funzionare una scuola.

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2 commenti su “Tutti promossi al tempo del coronavirus?”

  1. Gioacchino Scollo Abeti

    Scusate: ma senza delle verifiche vere (non telematiche) come si fà a promuovere tutti. Tutti bravi? Gli asini sono scomparsi?. Facciamo finta che siamo in guerra. L’anno scolastico è saltato, anche se c’è questa presa in giro delle lezioni e delle verifiche online, e non se ne fà niente, Ne promossi, nè bocciati. La scuola riprenderà solo quando lo permetterà il coronavirus.
    Il resto sono solo chiacchere!

  2. Visto che le lezioni sono terminate il 21 febbraio, valuterei gli studenti in base al primo quadrimestre e alla media dei voti di inizio secondo quadrimestre

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