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Flessione richiesta latte. L’allarme del Diprosilac Ragusa

Per le nuove difficoltà dei produttori di latte il Diprosilac ha chiesto l’intervento del Governo Regionale anche per richiamare l’attenzione dell’Esecutivo Nazionale sulla delicata situazione del settore.
I provvedimenti restrittivi adottati per contrastare il coronavirus hanno determinato dei blocchi in conseguenza dei quali si sono modificati i rapporti all’interno della filiera del latte con effetti non certo positivi per gli allevatori. Con il blocco dell’attività degli alberghi, dei ristoranti, delle pizzerie e dei bar ha determinato una flessione non inferiore al 30% del consumo del latte vaccino e dei suoi derivati. Diversi trasformatori difronte ad un fenomeno di forza maggiore, hanno da subito comunicato le loro difficoltà ad onorare gli impegni contrattuali nei confronti dei produttori, loro conferitori. Ancora una volta gli allevatori, la cui attività non conosce soste e non può fermarsi nemmeno in presenza del micidiale coronavirus, rischiano di pagare a caro prezzo le conseguenze di una emergenza tanto improvvisa quanto imprevedibile. La zootecnia dell’area iblea, zona agricola fra le più importanti del meridione, dove si produce oltre il 75% del latte vaccino siciliano, rischia di essere appiedata. Se non si corre subito ai ripari, l’avvento del coranovirus e dei blocchi da esso determinati, rischia di essere la classica goccia che fa traboccare il vaso per un comparto in difficoltà da tempo. Per tutto questo il Distretto, viste le difficoltà esistenti per la effettuazione dell’incontro chiesto lo scorso 14 marzo, ha indirizzato una missiva al Presidente della Regione on. Nello Musumeci , agli assessori regionali dell’Agricoltura, on. Edy Bandiera, e delle Attività Produttive, on.Mimmo Turano e al presidente della commissione Attività Produttive, on. Orazio Ragusa, non solo per informarli sulla situazione venutasi a determinare a discapito del settore, ma anche per chiedere al Governo Regionale di intervenire nei confronti del Governo Nazionale per sollecitare interventi straordinari così come è già avvenuto per il latte ovino. Al Governo Regionale il Distretto chiede interventi per venire incontro alle esigenze degli allevatori e delle loro aziende; di verificare se, per la predetta crisi di mercato, esistono le condizioni per bloccare le importazioni di latte, di cagliate e di semilavorati (fra l’altro non sempre garantiti sotto l’aspetto della qualità); di prevedere finanziamenti agevolati (anche attraverso particolari convenzioni con le Banche) per le cooperative e per gli operatori che producono formaggi da destinare alla stagionatura; di avviare una campagna per promuovere il consumo del latte siciliano e dei latticini e dei formaggi da esso derivati.
“Necessitano – ha sottolineato Enzo Cavallo del Diprosilac – provvedimenti per salvaguardare gli interessi degli allevatori che hanno investito e lavorano non solo per produrre ma anche per vendere senza alcun condizionamento; bisogna vigilare sui pretesti che possono scaturire da una situazione di emergenza; occorrono interventi per mettere gli imprenditori nelle condizioni di mandare avanti le loro aziende. La scelta della Cooperativa Progetto Natura, che ha deciso di puntare sulla produzione di formaggi da stagionare, è lodevole ma non basta. Altre analoghe iniziative vanno incoraggiate sapendo che per attuarle occorre prevedere la disponibilità di capitali per l’immediato, e programmare i futuri flussi di mercato. Nei giorni scorsi,- ha detto Enzo Cavallo – abbiamo rappresentato la situazione venutasi a determinare a carico dei produttori e chiesto un incontro con una nostra delegazione, per sollecitare non solo l’intervento diretto del Governo della Regione ma anche nei confronti del Governo Nazionale per la previsione di misure immediate e concrete a fovore di una categoria che rischia il tracollo”

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