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Modica, chieste le dimissioni di giunta e maggioranza consiliare

Il Comitato modicano 100 passi per la Sicilia chiede le dimissioni dell’amministrazione comunale e dei consiglieri di maggioranza e condivide tutte le perplessità e le preoccupazioni già espresse dalle altre forze politiche in merito alla disastrosa situazione economica e finanziaria del Comune di Modica.
“Il bilancio consolidato, appena approvato dalla maggioranza – spiega Antonio Ruta(nella foto) -, registra una situazione di gravissima sofferenza e denuncia la mancata attuazione, da parte degli amministratori pro tempore, non solo di misure adeguate per mantenere i livelli del debito ma anche di azioni forti per risanarlo. Anzi, possiamo ritenere, senza tema di smentita, che non siano stati raggiunti nemmeno gli obiettivi di cui al piano di riequilibrio. E di questo si occuperà la Corte dei Conti.
A pagarne le conseguenze, però, è la città, perché adesso, a Modica, mancano le risorse e le prospettive, ad esempio per completare le tante opere pubbliche rimaste incompiute sotto questa amministrazione (che non ne ha portata a termine nemmeno una in sette anni di governo, perdendo pure diversi finanziamenti regionali), o per riaprire quelle strutture, come ad esempio la Piscina Comunale, che prima erano operative e che, sotto questo governo cittadino pro tempore, sono state chiuse.
A pagarne le conseguenze  – aggiunge l’esponente di Cento Passi  – è la città, perché le politiche di investimento irragionevole degli ultimi sette anni, poste in essere per finanziare momenti effimeri di mero intrattenimento e di propaganda squisitamente elettoralistica, unitamente ad una gestione assistenziale, clientelare e incontrollata della spesa pubblica, stanno sottraendo strumenti di reale miglioramento della qualità della vita dei cittadini, in termini di sostenibilità, efficienza dei servizi, tutela del patrimonio culturale e naturalistico, fruibilità e sicurezza dei quartieri, popolazione scolastica, indotto economico legato, direttamente o indirettamente, all’ente di Palazzo San Domenico.
Chi ci governa, oggi, senza esclusioni e senza distinguo, si deve assumere la responsabilità degli atti che ha compiuto fino ad oggi”.

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