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Vittoria. Scoperti beni culturali, denunciate tre persone

Bloccati gli scavi clandestini su una necropoli greca, nell’antico territorio della città di Kamarina, un sito di età presumibilmente tra il V e il III secolo a.C.. Sono stati rinvenuti sparsi sul terreno circostante alcuni frammenti di anfore e vasi, segni evidenti della distruzione in atto. I militari delle Stazioni di Vittoria, Scoglitti, e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Vittoria, con il supporto di personale specializzato del Comando Tutela Patrimonio Culturale e dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia”, hanno concentrato la loro attenzione su alcuni sospettati e nella mattinata di lunedì è scattato il blitz durante il quale sono stati sequestrati a seguito di perquisizione cinque hydrie in ceramica acroma, biansate, due olpai in ceramica acroma, monoansate; otto coppe in ceramica acroma, monoansate; un’ olpe in ceramica acroma, monoansata; una brocchetta in ceramica acroma, biansata; due ciotole in ceramica acroma, biansate; un elemento in terracotta, lacunoso con fori; due lucerne in terracotta, lacunose; tre frammenti ceramici; diciotto elementi metallici, di cui sei ghiande missili, un chiodo undici pesi da telaio; un elemento litico circolare; 171 chiodi in bronzo, di cui 25 frammentari e 146 interi; quattro monete metalliche ossidate (presumibilmente di bronzo, di valore culturale); due medagliette metalliche (presumibilmente di bronzo, di valore culturale); un foglio in metallo (presumibilmente di bronzo, di valore culturale); due bottoncini(di materiale imprecisato, di valore culturale); due metal detector marca “white’s” modello “prizm 6 t e marca Deus.

Al termine dell’operazione sono state denunciate in stato di libertà per ricettazione, danneggiamento e impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato O.S., 51enne, D.G., 36enne, e S.G., 23enne. Tutti i beni archeologici rinvenuti sono stati messi a disposizione del personale della Soprintendenza di Ragusa per la prevista valutazione tecnico-discrezionale. Le indagini dei Carabinieri sono tutt’ora in corso e suscettibili di ulteriori sviluppi operativi. L’attività svolta si inquadra nell’ambito dei controlli in materia di tutela del patrimonio archeologico che l’Arma dei Carabinieri sta effettuando in tutto il territorio della provincia di Ragusa.

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