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Rapporto Zoomafia, 11% di reati contro gli animali in Sicilia

Anche quest’anno, come accade da 20 anni a questa parte, la Lega Italiana Antivivisezione (più brevemente LAV) ha pubblicato il proprio Rapporto Zoomafia 2019. Si tratta dell’elaborato statistico dei dati riguardanti i procedimenti per reati commessi contro gli animali su tutto il territorio nazionale, interrogando tutte le Procure Ordinarie e quelle presso i Tribunali per i Minorenni d’Italia sul numero totale dei procedimenti penali sopravvenuti nel corso del 2018 e sul numero di indagati. Per la Sicilia le risposte sono giunte all’Osservatorio Nazionale LAV da 14 Procure Ordinarie su 16 (non hanno risposto Agrigento e Barcellona Pozzo di Gotto) e da tre quarti delle Procure Minorili (non ha risposto la Procura per i Minorenni di Caltanissetta).

Secondo i dati raccolti su scala nazionale, proprio la Sicilia nel 2018 risulta essere la regione italiana con più fascicoli registrati (1094, circa l’11,23% di quelli nazionali), con una media di 21,63 procedimenti ogni 100.000 abitanti e 683 indagati (circa l’11,7% di quelli nazionali).  Si registra a livello regionale un aumento del 9% circa delle denunce rispetto al 2017, mentre il numero degli indagati è diminuito del 13%.

In base ai dati pervenuti da 14 Procure su 16, la Procura che nel 2018 ha registrato più procedimenti penali per reati contro gli animali è quella di Siracusa: 157 procedimenti con 46 indagati. Per quanto riguarda le Procure presso i Tribunali per i Minorenni si registrano 6 procedimenti con 5 indagati a Palermo.

Da non sottovalutare nemmeno l’accudimento degli animali d’affezione che, senza arrivare a situazioni estreme da denuncia penale, possono risentire di comportamenti negativi incolpevoli come sfamare Fido senza tener conto dei principi basilari della dieta BARF per cani per la prevenzione degli squilibri metabolici.

Il commento di Ciro Troiano, responsabile dell’Osservatorio Zoomafia LAV, non usa mezzi termini «La Sicilia è una delle regioni dove la zoocriminalità è più attiva. Si registrano tutti i reati presi in esame, ed alcune condotte sono fortemente radicate nel sottobosco delinquenziale. Le corse clandestine rappresentano il business più allarmante. Le indagini hanno confermato l’esistenza di associazioni per delinquere semplici e di associazioni mafiose finalizzate alle corse e scommesse illegali […] Il corollario delle corse clandestine è fatto di stalle abusive, scuderie illegali, maltrattamenti e doping e, in alcuni casi, anche di macellazione clandestina. Per i combattimenti, sono stati segnalati allevamenti abusivi in diverse zone. Frequente anche il ritrovamento di cani morti o feriti nelle lotte. Molto preoccupanti anche le illegalità che ruotano intorno al randagismo, che alimentano interessi economici e maltrattamenti. Le infiltrazioni della criminalità organizzata si registrano anche nel settore della pesca e del commercio di pesce […] Ovviamente non possiamo non ricordare la cosiddetta “mafia dei pascoli” con il controllo del territorio e dei pascoli, le macellazioni clandestine, gli allevamenti illegali, il traffico di sostanze anabolizzanti o di farmaci non autorizzati, la vendita di carne di animali affetti da patologie».

Il risveglio delle coscienze civiche sul rapporto con gli animali, ora più che mai, orienta anche il dibattito politico  come nel caso del circo con animali non esattamente benvoluto a Ragusa.

 

Foto: thomaspedrazzoli / Pixabay

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