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Incidente mortale a Modica, in Contrada Beneventano. Vittima una donna ucraina

E’ una donna di 44 anni ucraina la vittima del primo incidente mortale del 2020 nel territorio ibleo. Il sinistro si è registrato   sulla Via  Modica-Ispica, in Contrada  Beneventano, nei pressi della curva dove insiste la stele dedicata al pilota automobilistico  Gigi Olivari.

La donna, Ivantes Yuliya, è deceduta poco dopo lo scontro, intorno alle 22,30. La vittima era a bordo di una  Bmw serie 3 che, per cause da stabilire,  è finita fuori strada. Alla guida c’era un uomo, T.T., 41 anni, che questI della Romania ma residente a Lentini(la donna risiedeva, invece, a Modica). L’auto, in sostanza, ha sfondato il muro   che delimita la carreggiata. Sul posto le ambulanze del 118. Per l’uomo la corsa all’Ospedale Maggiore di Modica, per la compagna non c’è stato nulla da fare. Sul posto la polizia stradale di Ragusa.

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12 commenti su “Incidente mortale a Modica, in Contrada Beneventano. Vittima una donna ucraina”

  1. Per sbalzare un blocco in calcestruzzo di alcune tonnellate la velocità doveva essere sostenuta .
    In quella curva , in tanti hanno sbattutto . . alcuni vi hanno rimesso la vita . sempre per l’alta velocità .

  2. Io faccio un appello all’amministrazione comunale, prima di quella maledetta curva cui sono perite altre vittime negli anni addietro, come sappiamo c’è un lungo rettilineo di oltre due chilometri, (quello della Michelica) per prima cosa si dovrebbe procedere all’installazione dei persuasori di velocità o dossi artificiali perchè il rettilineo invita ovviamente a premere sull’acceleratore, ben visibili di notte con dei catadiottri rinfrangenti in modo che decine di metri prima le auto in transito possano rallentare. Poi la famosa curva tristemente famosa, dovrebbe essere eliminata creando un rettilineo che può sboccare prima del cancello del resort ” Borgo don Chischiotte” cioè di fronte al bivio delle Crocevie. Potete vedere su Google Maps per rendervi conto tracciando una ipotetica linea retta (fingendo che sia la strada) dalla curva al bivio su detto.

  3. Oltre alla velocità è stato l’alcol la causa principale del sinistro .
    Visto che l’auto ha di fatto “reagito” bene all’impatto , quanti dei trasportati faceva uso di cintura ?

  4. Installazione di dossi su una strada statale? Sì certo, immediatamente.
    Ah no scusate, invece dei dossi rimuoviamo la curva e facciamo tutto un rettilineo, così anche la gente che ha in circolo più alcol che sangue può correre all’impazzata senza ammazzarsi!
    Come hanno fatto i nostri antenati a sopravvivere senza cotanta arguzia non è dato sapere.

  5. Rispondo a Mabbasta: lei cosa si aspetta che il tratto da Modica alla Villa Real lo raddoppino per snellire il traffico? Hi… hi…hi… magari! Chissà in quale futuro, forse mai e se lo scordi.
    I morti in quei punti ci sono sempre stati e ci saranno sempre fin quando qualcuno testardamente non impugnerà un provvedimento per variare la circolazione anche affrontando la burocrazia e (lasciatemelo dire) la mafia, sempre riuscendoci naturalmente. Chissà quale generazione di automobilisti potrà finalmente viaggiare con sicurezza in quel tratto. Per noi attuali, non ci resta che accontentarci di rallentare e sopratutto non bere.

  6. La curva è brutta, soprattutto per chi non conosce la strada, in più ubriaco.
    Una curva così andava bene ai tempi di carrubbe e cavalieri o al massimo per automobili “normali” certamente è inadeguata alle potenti auto e suv di oggi.
    Andrebbe riprogettata con una curvatura più agevole, altro che dossi.

  7. E per finire due paroline le rivolgo a Gio: in autostrada c’è la sicurezza e si può spingere sull’acceleratore nei limiti consentiti naturalmente, lì gli incidenti succedono solo per distrazione, sonnolenza o oltrepassare i limiti di velocità per finire poi incastrati tra le lamiere. Ma questo è un altro paio di maniche che comunque dobbiamo rifletterci prima che ci sediamo alla guida per affrontare un’autostrada.

  8. Non riesco ad afferrare la logica della Sua risposta: “non ci resta che accontentarci di rallentare e non bere”? Mi aspetto il raddoppio di che cosa?
    Va beh, mi arrendo… dopo aver letto ciò non resta che appoggiare e condividere il pensiero di Gio: “mi raccccomanttto i tossi anche in autoshtrata”

  9. Ma questi suv sono proprio necessari? Non si potrebbero comprare delle utilitarie più piccole e maneggevoli e meno costose, devolvendo la differenza a organizzatori di concerti x rappresentanti di religioni

  10. @Osiride
    Ricordo a tutti, e soprattutto a me stesso, che non ci si può mettere alla guida in stato di ebbrezza e soprattutto i limiti di velocità vanno rispettati, non sono opzional.

    Non voglio commentare la seguente frase extrapolata dall’intervento di Osiride:

    “non ci resta che accontentarci di rallentare e sopratutto non bere”.

    Inoltre, se a Modica e dintorni abbiamo ancora strade che sono delle vere e proprie “trazzere”, buone per i carretti di “carrubbe e cavalieri”, questo non giustifica l’alta velocità e l’inosservanza delle regole di sicurezza stradale.

    PS Nelle altre strade italiane, autostrade comprese, non avvengono forse incidenti per abuso di alcool e in assenza di guida sicura? La stessa SS 194 è stata teatro di incidente nei giorni scorsi.

  11. Io faccio un ultimo appello, quello che dico adesso credo sia più economico rispetto a quanto detto nei precedenti commenti. Invece di variare le strade quelle più pericolose anche perchè richiedono tempi biblici e costi esorbitanti, bisognerebbe potenziare il trasporto pubblico sia urbano che extraurbano ed anche quello ferroviario, prima che quest’ultimo scompaia totalmente dalla provincia di Ragusa.
    Si creerebbe così per prima cosa più posti di lavoro, con una rete capillare sufficiente che abbracci i paesi limitrofi di questa provincia tale da trasportare i viaggiatori in orario giusto, sia per il lavoro riguardo i pendolari che per disbrigo pratiche per altri.
    Così una volta per tutte lasceremmo la nostra macchina in garage ed andare al lavoro con le tessere di abbonamento, per poi usare liberamente il nostro mezzo nel weekend, nelle gite fuori porta e per la famiglia in generale. Diminuerebbero di molto i casi di incidenti e di vittime, basterebbe fare un sacrificio, mettersi in testa psicologicamente il modo di cambiare e di vivere in queste zone come gli abitanti del nord Italia, so che è molto difficile ma ci si può riuscire, la mattina per esempio quando usciamo fuori prendiamo il mezzo pubblico e lasciamo a casa l’auto, è più economico sia per le nostre tasche che per la salute dei nostri polmoni. Sta a noi scegliere.

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