Oltre ai previsti rincari già annunciati su bollette luce, telefoni e gas, dopo un estenuante confronto in commissione bilancio,con il voto d’approvazione sulla legge bilancio 2020,verranno inevitabilmenteratificati diversi emendamenti e, tra questi, alcune nuove tasse. Abbiamo sentito parlare nei giorni scorsi, di plastic tax,luck tax ( tassa sulla fortuna), di tasse per auto aziendali e niente di meno che della famigerata “ Robin tax”, che riporta d’incantoi lettori, fra i secolari alberi della foresta di Sherwood.Cerchiamo di analizzare nei dettagli di cosa stiamo parlando.
Plastic tax
E’ una discussissima imposta che fa riferimento a tutti i prodotti “usa e getta” in plastica. Dopo una battaglia “tipo Leningrado” si è trovato un accordo per far scendere la tassa dai50 centesimi/Kg iniziali, ai 45/kg ( Deo gratias !). La tassa ( nelle intenzioni di chi l’ha proposta, fondamentalmente i pentastellati)ha come obbiettivo di ridurre molto la produzione di rifiuti inquinanti e tutelare quindi, l’ambiente che da statistiche reali, risulta sempre più abbandonato ai gravi rischi derivati proprio dell’impiego ( aggiungeremmo improprio) dei prodotti derivati dalla plastica. Chiaramente verrannoestromessi dalla tassa, tutti i prodotti ottenuti con plastica trasformata ( riciclo) e molti prodotti cosiddetti “ misti”,a patto che essi risultino realizzati con una tasso di materie plastiche sotto il 40 per cento. Il famigerato tetrapak ( su cui si è discusso all’infinito) viene incluso alla grande nella tassa. Dopo nottate e riunioni infinite, la tassa dovrebbe( condizionale sempre d’obbligo)essere operativa a luglio.
Company cars tax
Anche qui battaglia senza quartiere, anche all’interno della maggioranza stessa.Data concordata per l’entrata in vigore: luglio 2020. Questa nuova tassa riguarderà tutte la auto aziendali con nuove immatricolazioni. Ovviamente il range dei benefit concessi sale (fino al 25% !) per i veicoli meno inquinanti e scende vertiginosamente(dal 40% al 60% nel 2021!) per le auto con maggior tasso d’inquinamento ambientale.
Tassa sulle vincite
Qui invece il Governo e maggioranza sono riusciti in un impresa titanica , cioè riuscire a tassare anche “i sogni degli italiani”. Infatti da marzo 2020 , verranno tassate d’ufficio, tutte la vincite superiori ai 500 eurocon picchi fino al 20 per cento, inclusi i gratta e vinci ( quindi chi vince 500 euro in realtà ne prende 400!). Da subito( praticamente gennaio) il prelievo del 20 per cento verrà applicato ad ogni vincita sopra i 200 euro riguardante le new slot. Con questa tassa, l’intento governativo è certamente quello di rivedere la percentuale di somme poste in gioco ed indirizzate a costituire il cosiddetto “montepremi”. L’idea è in sostanza, quella di recuperare il più possibile per quanto ” perso” con la forzata riduzione d’aliquota della plastic e della sugar tax e dalla riduzione del gettito previsto da varie e forzate “correzioni fiscali” che avverranno in corso d’opera.
La sugar tax
La contestatissima “ sugar tax” dovrebbe ( anche qui attenti al condizionale) entrare in gioco a partire da ottobre 2020.E’ prevista con una aliquota di 10 centesimi su ogni litro di bevanda zuccherata e derivati. Anche qui c’è stata una “guerriglia vietnamita” in quanto il Governo aveva previsto l’entrata in vigore già a partireda gennaio 2020, ma dopo lo scontro “interno ed esterno” è scivolata in autunno. Secondo il Ministero dell’Economia, questo slittamento provocherà una mancanza d’entrate nelle casse statali nell’ordine di quasi 180 milioni di euro.
La “ Robin tax”
Ultima , ma certamente non per ordine d’importanza, è la coloratissima tassa denominata con il nome dell’eroe di Sherwoodvisto che, secondo le intenzioni del Governo, si prospetta con l’agguerrito e sacrosanto diritto di “ togliere ai ricchi per restituire ai poveri”. Al di là del leggendario nome, questa tassa è già stata utilizzata ( almeno come propaganda elettorale ) da numerosi leader politici in ogni periodo storico e in ogni regione del mondo. Da Castro ad Peron fino ad arrivare negli Usa al Presidente Carter, tanto per citarne alcuni. In realtà a memoria d’uomo, non si ricorda una vera e propria realizzazione effettiva di tale principio in nessuno stato del mondo: chi è ricco rimane sempre ricco, mentre chi è povero resta sempre tale. Con questa “vecchissima” idea, il Governo in sostanza si propone di far salire l’addizionale Ires, del 3,5% (quindi dall’attuale 24 al previsto 27,5%). La tassa è rivolta agli Enti concessionari di strade ed autostrade, dei porti ( anche turistici ed amatoriali) aeroporti ( anche Volo diporto sportivo) e ferrovie ( che in Italia è unica ed in compartecipazione con lo stesso Stato).
Considerazioni finali ( molto personali)
Nonostante le buone intenzioni, a nostro giudizio, questo innesto di nuove tasse porterà inevitabilmente ad una raffica di “aumenti su tutto”, perché è chiaro che ciò che viene appioppato dallo Stato al “produttore” di beni e servizi, ricade alla fine immancabilmente, sull’utente finale cioè il cittadino.Così la Coca Cola passerà dagli attuali 1,60 a 1,70, il sacchetto di plastica dal 10 cent a 20,il pedaggio autostradale da 1 euro ad 1,20 , così come aumenteranno di colpo i biglietti di autobus , treni, aeri e taxi. Gli stessi autotrasporti e spedizioni aumenteranno e di conseguenza anche i beni di prima necessità. Insomma sarà un “rincaro su rincaro” senza esclusioni di colpi, e come sottolineato da numerosi economisti di livello mondiale, con una maggiore speculazione finale da parte dell’ente fornitore di beni e servizi stessi. Altro che Robin Hood, occhio amici lettori, perché qui alla fine ritorna sempre lo Stato-Sceriffo e contro ogni storica previsione, riesce sempre a vincere!