Una manovra economica, o meglio una manovrina, che dovrebbe essere il segno dell’europeismo con le tre cuspidi del green new deal, della tassa sulla plastica e sulle bevande zuccherate, non è né carne né pesce,non fa né bene né male, come è stato detto, ma proprio per questo farà male, perché la crescita invocata da Gualtieri non ci sarà. Per produrre qualcosa di efficace, ci vogliono coraggio e condivisione, qualità che fanno difetto ai giallorossi i quali devono ingoiare il rospo di un’alleanza claudicante ab origine, nata per neutralizzare l’assalto delle truppe corazzate di Lega e Fratelli d’Italia. Il fine, foriero di sconfitta, ripropone l’antiberlusconismo e l’antirenzismo. Ora il nemico è Salvini: tutti contro Salvini. Il quale trarrà vantaggio dalla goffaggine di un governo senza idee e per questo dannoso, pur essendo Salvini pericoloso per qualche sua idea che pare abbia accantonato da quando si trova all’opposizione. Che fine hanno fatto Bagnai e Borghi? Non se ne sente certo la mancanza, rimane il dubbio che i due siano definitivamente scomparsi dall’orizzonte salviniano. In attesa dei “pieni poteri”, tanto vale non allarmare la parte moderata del paese.E lasciamo il “fascista” Salvini per parlare della parte moderata. Moderata? Si fa fatica a reperire persone che rispondano a questa definizione, almeno sulla scena politica. Il pacifico Gualtieri non è espressione di moderazione autentica se si fa beccare mentre pizzica le corde di una chitarra e intona “Bella ciao”. Grande e unica risorsa quando non si sa cosa dire e cosa fare. Adesso sono saltate fuori le “sardine”, capeggiate da Mattia Santori, il giovane protagonista del movimento senza proposte politiche, così ha detto l’interessato, che ha manifestato a Bologna e replicherà a Modena, con lo scopo di esprimere dissenso nei confronti della politica dell’odio. Però, il giovanotto ha postato una foto di Salvini a testa in giù e in piazza Maggiore risuonava “Bella ciao”. Se questo serve a contrastare il clima di odio, vorrei sapere a quali metodi si farà ricorso in funzione di cordone sanitario a tutela della “democrazia”, di cui tutti si ergono a difensori, quando, in Emila Romagna, il 26 gennaio si andrà alle urne per eleggere il futuro governatore. Bonaccini è molto più convincente di Borgonzoni, non fosse altro perché, a detta dei più, ha governato bene. Ma c’è da dire che governare bene una regione ricca, con un bassissimo tasso di disoccupazione, piena di aziende che esportano con successo, è quasi una passeggiata. Eppure, se si trascurano le città principali, la regione non si sottrae del tutto al fascino salviniano. Riusciranno le sardine a non farsi fagocitare dall’orca assassina? ritafaletti.wordpress.com
- 20 Gennaio 2025 -