Scrivo questa lettera per informare e per gridare alla gente che qui in Sicilia ed in questo caso a Ragusa non abbiamo centri adeguati alle varie disabilità delle quali tutti possiamo essere affetti; o meglio forse le strutture ci sono, è tutto il resto che non funziona. Sto parlando della mia brutta esperienza con il Centro Risvegli Ibleo, esattamente il SUAP (Speciale Unità di Accoglienza Permanente), molti non sanno dell’esistenza di questo centro, io ho avuto modo di conoscerlo mio malgrado perché mio padre è stato “ricoverato” al SUAP di Ragusa per circa un mese, dopo una lunga degenza nel reparto di terapia intensiva di Modica; premetto che la situazione di mio padre è stata fin da subito clinicamente molto grave, e forse sarebbe morto comunque, però l’amarezza e la rabbia sono rimaste per la scarsa umanità, la scarsa competenza di gente che dovrebbe aiutarti ed invece e si trova li per qualche movimento politico, si trova li con poca voglia di lavorare; si tratta di un reparto in cui ci sono persone che restano allettate per mesi, per anni attaccati alle macchine per respirare; uno di quelle persone è stato mio padre GIOVANNI, un uomo di 63 anni, che dopo un intervento di TRACHEOSTOMIA è stato trasferito in questo centro, lui chiedeva solo aiuto chiedeva di essere cambiato perché andava spesso di corpo, chiedeva un cerotto perché le piaghe erano dolorose e gli veniva risposto: <
Come è finita? L ultima domenica di maggio si presenta la febbre a 40°, il capo della struttura non era in sede e non si poteva chiamare. Ci dissero: lunedì se ne parla. Nel frattempo la febbre a papà era leggermente scesa e si era addormentato. Lunedi 3 giugno dopo la visita del “Primario” “dopo le 9 di mattina” mio padre è stato trasferito d’urgenza al “Giovanni Paolo II” dove è arrivato in condizioni veramente gravi, i medici ci hanno detto per arrivare in queste condizioni ne era passato di tempo…. Noi increduli, impotenti e soli, lui si è spento giorno 7 giugno in ospedale. Quello che mi viene da pensare è che forse sarebbe morto lo stesso, però se avesse avuto delle cure più adeguate, se fosse stato trasferito in un centro più specifico per queste gravi e complesse disabilità, se fosse stato curato con più umanità, non sapremo mai come poteva finire, una cosa è certa che se c’era una sola possibilità di potersi salvare, lui questa possibilità non ha potuto sfruttarla, ha avuto la mediocrità bassa che contraddistingue questo paese…. Molti sanno ma nessuno fa nulla!!
Sono solo una figlia che ha perso il suo amato papà troppo presto! Alla quale resterà il senso di colpa per non aver fatto di più.
lettera firmata













2 commenti su ““Non abbiamo centri adeguati alle varie disabilità”. Riceviamo e pubblichiamo”
Condivido pienamente il tuo messaggio e ti ringrazio anche per il coraggio e ne approfitto aggiungendo che chi fa il medico e/o l’infermiere in qualsiasi struttura deve farlo con passione e soprattutto amore, non per soldi!
Ho costatato con i miei occhi, in quella struttura c’era troppo menefreghismo.
Mio nonno purtroppo si trovava lì e mi piange il cuore se penso che si poteva fare qualcosa in più.
Spero vivamente che questi messaggi servino a qualcosa, affinché il prossimo che avrà bisogno di loro sia aiutato al 100%
Che venga avviata una indagine interna per verificare che titoli abbiano questi infermieri e operatori e con quali criteri siano stati assegnati alla struttura centro risvegli ibleo.
Signora, oltre il dolore per la perdita del suo papà,
vada avanti per fare chiarezza: è un suo diritto accertare se è stato fatto tutto il possibile e secondo le regole.
Ci sono studi legali specializzati in questo tipo di contenziosi.
Un abbraccio