
“Ormai qui si ragiona per assurdo. E la politica sembra essere diventato uno scacciapensieri. Siamo sbigottiti dopo quanto ascoltato, ieri pomeriggio in aula, dal sindaco di Ragusa Giuseppe Cassì che ha stigmatizzato il motivo per il quale, il giorno prima, abbiamo osato chiedere la verifica del numero legale in Consiglio comunale mettendo in rilievo l’assenza di ben quattro componenti della maggioranza. Siamo alle comiche. Con l’aggravante che a farne le spese è tutta la città”. E’ il commento che arriva dai consiglieri del Pd, Mario Chiavola e Mario D’Asta, che rispediscono al mittente le accuse, provenienti dal primo cittadino e a loro rivolte, di scarsa responsabilità. “All’opposizione è stato anche detto – continuano Chiavola e D’Asta – che avremmo mancato di rispetto a questi quattro rappresentanti della maggioranza perché erano impegnati con il lavoro. Quindi, avendo chiesto la verifica del numero legale, di fatto li avremmo penalizzati. Così come avremmo penalizzato la città. Come se noi, invece, essendo perdigiorno, avremmo tutto il tempo che vogliamo per passare i nostri pomeriggi al Consiglio, non avendo tra l’altro alcun tipo di lavoro a cui badare. Forse il sindaco farebbe bene a chiarirsi le idee su che cosa significa esattamente avere responsabilità di carattere politico e di governo. E chiarisca bene, soprattutto, le idee ai consiglieri della sua maggioranza che credevano che l’impegno in Consiglio si tramutasse in una passeggiata, un luogo dove trascorrere il tempo al di fuori degli impegni di lavoro. Ci dispiace ma non è così. Il sindaco ne prenda atto, registri quello che deve registrare e soprattutto organizzi in una maniera migliore la sua maggioranza che deve rendersi conto di fare gli interessi della città e non assentarsi quando meglio ritiene. Sia chiaro. Non accettiamo lezioni da chi frequenta il palazzo di Città da poco più di un anno e non ha ancora compreso le dinamiche politiche e semplifica tutto”. Chiavola, inoltre, precisa: “Tra l’altro, in aula eravamo stati chiamati per trattare il Pums, un argomento di straordinaria importanza per la nostra città, mica una questione da poco. Che, tra l’altro, prevede la parziale riapertura di via Roma, problematica che meriterebbe un dibattito approfondito tra le varie forze politiche rappresentate in seno al civico consesso. Riapertura su cui noi non siamo d’accordo quando, invece, l’obiettivo da raggiungere sarebbe quello di rilanciare il centro storico non in maniera episodica ma con un piano strutturale. A ogni modo, le dure critiche arrivate dal sindaco sono senza fondamento alcuno, dal punto di vista politico. Loro facciano la maggioranza, noi continueremo a svolgere il nostro ruolo di opposizione. E non ci si venga a parlare di responsabilità. Sappiamo molto bene cosa significa questa parola. Forse, però, il significato sfugge a qualcuno della parte opposta. Saremo lieti di chiarirlo nei termini dovuti”.