
“Le tragiche vicende di questi ultimi giorni sulle strade della nostra provincia ci fanno levare alto il grido di dolore e ci fanno chiedere che cosa abbiamo sbagliato. Non è possibile perdere la vita in questo modo. Più di qualcosa non va. E dobbiamo impegnarci tutti assieme per cercare di capirlo. Apprezziamo il fatto che il viceministro Luigi Di Maio abbia scelto di annullare tutti i suoi impegni per essere presente, domani, al funerale del piccolo Simone a Vittoria. La presenza dello Stato, in questo momento così delicato, è importante”.
Così il consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle Ragusa, Sergio Firrincieli, che si sofferma anche su un altro aspetto delle stragi stradali senza alcuno spirito polemico con chicchessia ma con un accento esclusivamente propositivo nei confronti della Giunta municipale. “Secondo noi – aggiunge Firrincieli, facendo riferimento ai tanti morti all’uscita delle discoteche che hanno funestato lo scorso fine settimana in tutta Italia (oltre 20 vittime) – è necessario riproporre la figura del guidatore designato, così come lanciato in campagne specifiche, al Nord Italia, sul tema “Chi beve non guida”. La figura del guidatore designato Bob è quella di colui che, nelle serate di festa tra amici o in discoteca, si impegna a non bere per guidare poi l’auto che riporterà tutti a casa in sicurezza. Un’iniziativa che ha dato i suoi frutti altrove e che potrebbe trovare applicazione anche dalle nostre parti. Si potrebbero, tra l’altro, distribuire gratuitamente alcoltest o anche utilizzare specifici incentivi. Come quello di garantire ingressi gratuiti per le discoteche nelle settimane successive ai ragazzi che, trovati alla guida di auto, risultano essere sobri dopo l’uscita dalla discoteca. Dobbiamo intestarci tutti una grande battaglia culturale. Ma è necessario, se non vogliamo continuare a fare morire altre persone sulle nostre strade”.
“Non è possibile che – continua Firrincieli – dopo una serata passata a bere, o a farsi di sostanze, ci si metta alla guida con imprudenza e la supponenza di sentirsi a posto fisicamente e psicologicamente, diventando strumenti di morte per sé e per gli altri”. Da qui la proposta rivolta al sindaco Cassì. “Il primo cittadino – aggiunge Firrincieli – potrebbe convocare un tavolo di concertazione con la Prefettura, la Polstrada, la polizia provinciale, i gestori di locali, per cercare di andare oltre la tragedia, pianificando tutta una serie di interventi per salvaguardare il più possibile i nostri ragazzi e più in generale la vita. Le nostre strade continuano a non essere al sicuro per i comportamenti rischiosi che noi stessi teniamo quando ci troviamo al volante, a cominciare dal fenomeno del multitasking, l’utilizzo smodato, cioè, del cellulare mentre si è alla guida. Dovrà essere, comunque, lo Stato centrale a decidere se e come inasprire le pene nei confronti di chi si macchia di omicidio stradale”.