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Ragusa-Catania, un altro giro a vuoto. Il consigliere Anzaldo: “Forse una convocazione del Cipe per il 18 luglio. Ma il punto sulla Rg-Ct non sarà inserito”

“Nella riunione preparatoria del Cipe dello scorso 3 luglio nessun riferimento alla Ragusa-Catania, come volevasi dimostrare. Nessuna riunione del Cipe ieri che, forse, tornerà a riunirsi il 18 luglio anche se le convocazioni ufficiali non sono state ancora diramate. Ma non è previsto che il futuro dell’infrastruttura che collegherà i due capoluoghi di provincia sia inserito all’ordine del giorno della prossima seduta. Insomma, un quadro a dir poco disastroso quando sembrava che il traguardo potesse essere tagliato da un momento all’altro. E così, invece, non sarà”. E’ il consigliere comunale del Gruppo CasSìndaco, Carmelo Anzaldo, a manifestare, a Ragusa, tutto il proprio dissenso per un atteggiamento a dir poco incomprensibile da parte del Governo nazionale.

“Si è cercato di richiedere chiarimenti, di avere qualche informazione – continua Anzaldo – ma tutto tace. Sembra che a tutti i livelli sia calato una sorta di ordine perentorio su questa infrastruttura: meglio non parlarne. Chissà, oggi, di cosa parleremmo se avessimo avuto un sindaco grillino. Chissà cosa avrebbe fatto. Ma la storia non si fa con i se e con i ma. Intanto, dalla richiesta di approfondimento proveniente dalla seduta del 4 aprile scorso, sono trascorsi oltre tre mesi e non si sa ancora nulla. In quella seduta, lo ricordo perché vale la pena di sottolineare questo passaggio, “in merito al collegamento stradale tra Ragusa e Catania, il Cipe, sulla base della nota comune tra Mit e Mef, aveva confermato la rilevanza strategica della realizzazione dell’opera e, al contempo, alle luci delle attuali condizioni economiche e sociali, le criticità sulla sostenibilità del Piano economico finanziario della concessione, demandando le Amministrazioni competenti a porre in essere entro il 13 maggio le determinazioni conseguenti e il Cipe sarà convocato”. Ecco, questo è il punto a cui eravamo rimasti. Da quel momento, il vuoto. Non bisogna essere chissà quali profeti per comprendere che c’è stata una inversione di tendenza a trecentosessanta gradi e che sulla Rg-Ct è calata una coltre di silenzio. Ma perché i rappresentanti delle forze politiche che guidano il Governo nazionale non sentono l’esigenza di chiarire al territorio come stanno le cose? Per quanto tempo ancora potrà andare avanti questa pantomima? Siamo sinceramente costernati per la piega che sta prendendo tutta la vicenda. Ma ci sono delle precise responsabilità che non si possono sottacere e che al più presto verranno fuori in tutta la loro gravità”.

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