
Giovedì 11 aprile 2019, alle 19,30, presso il salone principale della Società Operaia di Mutuo Soccorso “Carlo Papa”, verrà presentato a Modica, in anteprima, il volume del noto ricercatore “iberico”, Francesco Pellegrino, per gli amici “Ciccio Pellegrino”: La Contea di Modica nei primi anni del Cinquecento. Storia di un giallo e di una contabilità ritrovata..
Il volume, da tanto atteso per i cultori di storia patria della Contea di Modica e finalmente dato alle stampe, è un documentato resoconto di alcune vicende amministrative e finanziarie che chiamano in prima battuta il sistema governativo e affidatario della Contea.
Nello stile tutto cinquecentesco, fatto di intrighi, scandali, sotterfugi, scontri personali, fino alla soppressione dell’avversario o in questo caso del complice, e insulare di sudditanza al potere spagnolo e feudale, del tutto particolare poi per la Contea di Modica (intesa da qualcuno con Stato nello Stato), visto che i conti alla fine, fatta eccezione per i Mosca, i Chiaramonte ed i Cabrera, gli Henriquez Cabrera, (due di questi, Federico e Luigi I, con le relative spose, Anna de Cabrera e Anna II de Cabrera, riproposti nell’effige della Madonna di Alcamo) vissero a Medina de Rio Seco, in Spagna e delegarono l’amministrazione della stessa a personaggi a volte di dubbia moralità ed eticità, si innesta uno spaccato documentaristico di vita concreta e spicciola del popolo, interessata ai piccoli commerci, alle piccole attività artigiane, e soprattutto alla loro stessa sopravvivenza.
Se la prima parte, magistralmente “interpretata” dall’autore, permette al lettore di calarsi in questo ambiente del XIV-XV secolo, che sfata la “mitologia” di una Contea ideale e illusoria, la seconda parte, quella documentaria, permette di aprire una finestra su quello che erano le città Modica, Spaccaforno(oggi Ispica), Siracusa e Pozzallo (seppur Pozzallo era allora solo uno scalo marittimo), la loro gente, i loro traffici ed attività, ma soprattutto la realtà quotidiana del popolo, lontana dalle “stanze del potere” che faticava ogni fì per la sua stessa sopravvivenza.
Non mancano, ovviamente, parti truci e giudiziarie, che ci raccontano come fosse diverso dall’immaginario medievale comune il sistema sociale e politico del periodo, dove bastava non adempiere ad una fidejussione per essere gettato, sine die, o a compimento dell’obbligazione stessa, nelle segrete del tanto decantato castello modicano.
L’opera diventa quindi di fondamentale importanza sia per gli storici, ma soprattutto per i sociologi, che potranno trarre spunto da documentazione di prima mano, coeva e ufficiale per dare una “colorazione” diversa allo spaccato sociale cinquecentesco della Contea di Modica.
Al tavolo della presidenza sederanno l’Assessore alla Cultura Maria Monisteri, Giorgio Casa, Presidente della Società “Carlo Papa”, Michele Armenia, e Carmelo Cataldi che introdurrà il volume e l’autore.
Nel corso della serata il duo Pino e Marcella proporranno alcune fra le più belle canzoni del rispettivo repertorio, mentre il prof. Armenia leggerà alcuni brani di prosa di autori modicani.