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De minimis agricolo, aggiornate le norme sugli aiuti di Stato. L’on. Ragusa: “Un altro piccolo segnale positivo per il comparto”

La Commissione europea ha aggiornato le norme sugli aiuti di Stato con riferimento al de minimis agricolo. Il sostegno nazionale agli agricoltori potrà arrivare fino a 25mila euro senza necessità del via libera preventivo di Bruxelles. L’aumento dei massimali è entrato in vigore il 14 marzo 2019 e potrà essere applicato retroattivamente agli aiuti che soddisfano tutte le condizioni. A darne comunicazione l’on. Orazio Ragusa, presidente della commissione Attività produttive all’Ars che, tra l’altro, nei giorni scorsi aveva convocato in audizione i rappresentanti dei movimenti agricoli del Ragusano con cui era stato avviato un confronto sui contenuti da predisporre per una piattaforma rivendicativa da sottoporre ai Governi nazionale e regionale. “Nello specifico – spiega l’on. Ragusa – il massimale dell’aiuto che può essere erogato a un’azienda nell’arco di un triennio sarà innalzato da 15mila a 20mila euro. Al fine di evitare eventuali distorsioni della concorrenza, ciascuno Stato membro disporrà di un massimale che non potrà essere superato, fissato all’1,25% della produzione agricola annua del paese nell’arco di un triennio, con un incremento del 25% rispetto all’1% previsto dalle norme in vigore”. Se la spesa di uno Stato membro non supera il 50% del totale della dotazione nazionale destinata agli aiuti in un particolare settore agricolo, diventerà possibile aumentare ulteriormente gli aiuti de minimis fino a 25mila euro per azienda agricola e il massimale nazionale potrà salire fino all’1,5% della produzione annua, con un aumento del 66% del massimale per agricoltore e del 50% del massimale nazionale. “Sono piccoli segnali – afferma l’on. Ragusa – che, nonostante la strada sia ancora tutta in salita, ci fanno comprendere come l’attenzione continui a rimanere sempre alta. Grazie all’aumento del massimale agli aiuti agli agricoltori, sarà possibile per l’autorità nazionale godere di maggiore flessibilità oltre a reagire con rapidità ed efficacia per sostenere gli agricoltori più vulnerabili. Questo tipo di azione deve essere associata a tutta un’altra serie di interventi che i governi nazionale e regionale devono concertare ed attivare in tempi rapidi con lo scopo di fornire protezione ai produttori che al giorno d’oggi devono fare i conti con una concorrenza spietata proveniente dagli Stati esteri. Le distorsioni del mercato stanno facendo pagare conseguenze immani ai nostri operatori e la politica non deve consentirlo, se politica si vuole definire”. La decisione sugli aiuti de minimis è arrivata a seguito di una consultazione pubblica condotta dalla Commissione europea tra marzo e aprile del 2018 per permettere agli Stati membri dell’Ue di aumentare il sostegno agli agricoltori senza passare per l’approvazione preventiva di Bruxelles, così da rendere più tempestivi gli interventi e ridurre, al contempo, gli oneri amministrativi a carico delle autorità nazionali.

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