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Pd Ragusa: il segretario Calabrese: “È tempo di scegliere. Prima le persone”

“Ripartiamo da un congresso, da una base solida e da un gruppo dirigente capace e motivato che ha continuato a praticare la politica del confronto, delle condivisioni, delle passioni sui grandi temi che infervorano questo Paese.
Ripartiamo più forti, più cresciuti con l’idea del Partito Democratico che vogliamo e con la consapevolezza che possiamo crearlo, per noi e per i nostri figli”. Queste le parole di Giuseppe Calabrese, rieletto segretario cittadino del Partito Democratico di Ragusa, il quale sottolinea che le critiche postume sui social o sulla stampa non aiutano sicuramente il discorso politico già tanto in crisi. Quando poi queste critiche diventano diagnosi di gravi “illegittimità ed illegalità” ci si chiede se il vero malato non sia lo stesso medico e se la cura non sia peggiore del male.
“E tanto per rimanere in ambito sanitario – dice – visto che il partito è in terapia intensiva, speriamo che le nostre idee e i nostri valori sopravvivano agli attacchi populisti e demagogici, interni ed esterni al partito, di chi vuole assistere all’ultimo respiro dell’unica forza politica capace di rialzarsi e di riprendere a lottare per i diritti umani e per il lavoro per tutti.
Se qualcuno pensa di avere subito un torto che utilizzi gli strumenti a propria disposizione. E’ nel suo pieno diritto. Ma speriamo che oltre agli annunci pubblichi poi anche gli esiti, della cui positività siamo certi.
Noi vogliamo cambiare direzione, vogliamo uscire fuori dagli attacchi personalistici, ed io in qualità di segretario non cadrò in questa trappola, la fase degli insulti è terminata, non ha avuto vincitori ma solo morti e feriti. Io non ci sto. Non ci sto ad assistere agli insulti nei confronti di una classe autorevole di dirigenti di questo partito a Ragusa.
Ripartiamo e ci apprestiamo ad affrontare le prossime sfide del Paese uniti, assumendoci la responsabilità di chi, nonostante la sconfitta alle ultime elezioni amministrative, oggi rappresenta ancora l’unica e lucida forza politica della città. In Sicilia le percentuali del PD sono diminuite ovunque, come a Ragusa, che nonostante tutto mantiene i propri 5000 elettori alle amministrative, alle regionali ed anche alle politiche (laddove, invece, avrebbe dovuto emergere la giovane e luminosa punta di diamante).
Cari amici e compagni, ai congressi si viene, si discute, si litiga, si lotta per le idee, si leggono le mozioni, si vota, si diventa gruppo. Infangare il giorno dopo, 304 iscritti votanti, è un vero oltraggio a tutto quello in cui crediamo.
Concentriamo le nostre forze e raccogliamo le nostre energie per fare opposizione al governo di destra in città, ad un Sindaco risultato di accordi politici degni di una primissima Repubblica che ormai sembrava morta e sepolta. Questa è la politica che ci interessa fare, i ricorsi lasciamoli ai poveri burocrati di partito con l’illusione di condurre grandi lotte di legalità. La nostra lotta per la legalità la faremo sul campo, sulle strade, tra la gente come sempre”.

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