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Aeroporto di Comiso: Vussia dice no a “pactum sceleris” e relazioni pericolose

A seguito delle analisi dei dati disponibili sui piani futuri del management e delle società di gestione degli aeroporti di Comiso e Catania, il Vussia, comitato dei viaggiatori del Sud Sicilia, denuncia ancora una volta la grave crisi che continua e continuerà ad attanagliare lo scalo casmeneo.

Secondo il comitato, i piani di sviluppo del “Pio La Torre” non si basano sul contenimento dei costi o sullo sviluppo del traffico, ma sulla disponibilità di risorse aggiuntive, che dovranno essere ottenute inevitabilmente a debito. “Il prestito che Sac, società partecipante a Intersac in liquidazione, a sua volta proprietaria di Soaco per il 65%, ha deliberato per un milione e duecentomila euro, è benzina sul fuoco”.

Secondo Claudio Melchiorre, presidente del comitato, “Comiso potrebbe resistere agli attuali regimi di costo solo se triplicasse l’attuale traffico passeggeri. Nella realtà, il traffico si è ridotto del 15% e gli operatori potrebbero non fidarsi di programmare la loro attività in un aeroporto che agisce come se fosse florido mentre è sull’orlo della bancarotta. Anzi, a norma di legge e secondo le dichiarazioni dei suoi stessi amministratori, in questa condizione di esaurimento del capitale e di impossibilità a fare fronte ai propri obblighi la Soaco già ci si trova, specie se si applicano gli stessi criteri che hanno portato nel 2012 la Sac a decidere di dare la ‘spallata finale’ a Wind Jet, peraltro senza ottenere il saldo del credito che vantava”.

Il Vussia esprime quindi perplessità e dispiacere per la notizia che il Comune di Comiso ha deciso di seguire la strada che “porterà, a nostro avviso, alla conclusione dell’avventura dell’aeroporto di riferimento. Ovviamente, non crediamo alla totale irrazionalità degli operatori: se la Soaco insiste a percorrere una strada fallimentare, vi sono due possibilità: o una grave inadeguatezza gestionale o un piano scellerato.”

Il Vussia fa un appello perché queste ipotesi siano sgombrate dal campo. “I cittadini sono il vero socio di maggioranza dell’aeroporto di Comiso e per questo chiedono, per ragioni di opportunità, di avere amministratori immuni da relazioni pericolose, che escludano quanti hanno beneficiato del ‘sistema Montante’, finché la vicenda dell’ex capo di Confindustria nissena e di tanta parte del sistema delle Camere di Commercio non sarà chiarito.”

Il comitato ha infine chiesto che si inverta la rotta, verso una gestione produttiva, nell’interesse dell’impresa Soaco e dei viaggiatori che segni un’inversione di rotta, allontanando la Soaco dall’attuale condizione di rischio. “Non va dimenticato che, a parte una piccola quota in liquidazione, tutti i soci, diretti e indiretti della società di gestione sono enti pubblici. Noi crediamo che in questa storia vi siano funzionari che giocano a fare gli imprenditori con i soldi di tutti, incuranti dei costi, incuranti dei rischi.”
“Anche questo atteggiamento, a giudicare dalle notizie diffuse, ha fatto parte di quello che i giornali chiamano ‘il sistema Montante”.

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