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Legambiente: “Il territorio di Scicli è sporco e la raccolta differenziata quasi inesistente”

E’ trascorsa l’estate e ancora una volta il territorio di Scicli è stato invaso da discariche abusive, rifiuti sparsi per le strade, i cassonetti delle borgate sono stati sempre ricolmi trasmettendo un’idea di città sporca e trascurata.
“Pareri e commenti ne abbiamo raccolti tanti, dai residenti ai turisti italiani e stranieri, ai cosiddetti nuovi sciclitani che hanno comprato casa a Scicli, attratti dal barocco, dalla luce, dallo stile di vita del sud-est ma che oggi non possono non notare ilpeggioramento dello “stato di salute” della città” – dichiara Alessia Gambuzza, presidente del Circolo Legambiente Kiafura.
“Noi di Legambiente abbiamo durante tutto l’anno fatto quello che è nella nostra missione e vocazione, ovvero svolgere azione di sensibilizzazione nelle scuole e ai cittadini tutti, con varie campagne riguardanti l’educazione ambientale. In ogni periodo dell’anno abbiamo coinvolto centinaia di studenti nelle azioni di pulizia del territorio e di sensibilizzazione contro l’uso e l’abbandono dei rifiuti e delle plastiche.
Ovviamente, non è mai abbastanza, e continueremo con indefessa caparbietà.
Ma oltre alle attività di educazione ci sono le regole alle quali qualsiasi comune e territorio devono sottostare.A Scicli è in vigore da poco più di un mese il nuovo capitolato d’appalto per la gestione dei rifiuti affidato ad una nuova ditta che lo esegue.
Spulciando il documento “capitolato speciale”, se non guardassimo ogni giorno la città nel quale esso si applica, diremmo che Scicli dovrebbe già oggi trovarsi nelle migliori condizioni di pulizia e con un servizio di igiene pubblica e raccolta differenziata degno delle migliori realtà nordiche, ma anche di qualche comune siciliano”.
Il capitolato prevede, per elencare solo alcuni tra i servizi di base, oltra alla RD, la raccolta a domicilio di rifiuti ingombranti e RAEE, la raccolta differenziata dei rifiuti tessili e deirifiuti urbani pericolosi (pile, farmaci, T/F, lampade) di provenienza domestica, la raccolta di olii vegetali domesticie ancora, lo spazzamento delle strade, aree e spazi pubblici, la rimozione delle deiezioni animali, il decespugliamento, la derattizzazione, la disinfestazione.
Il lavaggio periodico deicassonetti, la scerbatura sistematica delle strade, aree e spazi pubblici,il servizio di raccolta rifiuti abbandonati (microdiscariche) sul territorio comunale e il trasporto presso impianti per il recupero e/o riciclo e/o smaltimento, includendo sfabbricidicompresi elementi in eternit in matrice compatta.
“Insomma questi sono sono solo una minima parte dei servizi previsti dal capitolato in essere e scorrendoli uno per uno, purtroppo, ci chiediamo se la città nella quale esso è attivo sia Scicli oppure un’altra.
Restiamo sempre fiduciosi che sia possibile recuperare il tempo e le opportunità perdute,e vogliamo credere che l’amministrazione comunale, attraverso l’ufficio ecologia ed il direttore di esecuzione del capitolato, stia vigilando sulla applicazione dell’appalto, stia applicando le sanzioni previste in casi di mancata ottemperanza, ma soprattutto stia curando che Scicli non si collochi mai più all’ultimo posto in provincia per percentuale di RD”.
“Il Circolo Legambiente Kiafura di Scicli” continua Alessia Gambuzza, “resta disponibile a collaborare con l’amministrazione in tutte le forme possibili, a cominciare da quell’Osservatorio voluto nel 2012, oggi accolto nella bozza del decreto dell’Assessore regionale Pierobon. I tempi stringono, il termine del 10 novembre fissato dal presidente Musumeci per adeguarsi agli standard per la raccolta differenziataprevista dall’ultima ordinanza si avvicina, il territorio è devastato dalle microdiscariche, la percentuale di RD è rimasta bassissima anziché alzarsi e a noi non resta che auspicare che Scicli e il suo territorio si pongano tra le città oltre che più belle anche più pulite d’Italia”.

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