Il Governo regionale ha deciso di non affrontare le gravissime criticità che attanagliano in maniera stringente il Consorzio di Bonifica di Ragusa. A cominciare da quelle dei dipendenti, la cui condizione da tempo ha raggiunto limiti insostenibili, al punto che appare del tutto fastidioso ricordare l’entità degli stipendi arretrati da loro maturati e che l’ente consortile non può e non potrà onorare, senza un adeguato intervento della politica regionale, che in questo momento, come in passato, sta dimostrando la propria inadeguatezza o forse, per meglio dire, la propria rassegnazione rispetto ad un problema che essa ha determinato nel tempo e che oggi rifugge dall’affrontare.
Al dramma dei lavoratori, le cui famiglie ormai sono al collasso economico e in una condizione esistenziale di totale prostrazione, si aggiunge, aggravando del tutto il clima, la incapacità della Regione di prendere in carica la sorte cui è andato incontro l’ente consortile, oggi deprivato, a causa dell’utilizzo solamente politico che se ne è fatto di esso nel tempo, della capacità di darsi un assetto sereno sia sul versante organizzativo che sul piano dei servizi da erogare.
“La Regione e in particolare il Governo – lamenta il Segretario generale della Flai Cgil, Salvatore Terranova – non stanno dedicando la necessaria attenzione istituzionale al Consorzio di Ragusa, che nel panorama degli enti consortili siciliani è quello che presenta la maggiore esposizione debitoria rispetto agli altri. In questo quasi anno di Governo Musumeci, che doveva essere il governo del cambiamento, non si scorgono ancora operazioni di riforma e di riassetto di questi enti pubblici economici, semmai la completa ripetizioni di riti del tutto identici a quelli già visti in passato, di attività che non contribuiscono nemmeno minimamente ad un miglioramento della loro gestione. Non sono state attuate ancora misure atte a far intravedere l’intenzione di operare un processo di discontinuità rispetto alle precedenti gestione di tali strumenti para-pubblici, la cui finalità è nobilissima, ossia contribuire allo sviluppo della spiccata vocazione agricola del territorio siciliano, ma che nella realtà sono serviti, in alcuni momenti, per altri scopi.
Si aspetta un colpo dal Governo, almeno per capire cosa intenda fare e come affrontare tali incancrenite problematicità, con la speranza che non prosegua oltre questa finta politica di cambiamento, che ha lo stesso sapore e la stessa tonalità di posizioni politiche precedenti. A meno che la scelta della politica che ha l’onere di governare oggi in Sicilia non sia quello di tergiversare per fare esplodere i consorzi, come unica soluzione al problema che essi rappresentano.
Si può dare credito – aggiunge Terranova – ad un governo che non riesce a far pervenire, a distanza di diversi mesi, il milione di euro, inserito nel collegato alla finanziaria come stanziamento straordinario, al Consorzio di Ragusa, in modo da metterlo nelle condizioni di pagare una mensilità a tutti i lavoratori? Il governo regionale può rimangiarsi l’impegno assunto di appostare, nella fase di variazione del bilancio, la posta economica necessaria per pagare a tutti i lavoratori gli stipendi relativi al 2017? Può dimenticarsi che alle parole debbano seguire i fatti e che quindi dovrà appostare nella variazione al bilancio i 4 milioni di previsione straordinaria, oltre al milione già inserito, considerato che il governo e le forze di maggioranza hanno inteso che senza questo stanziamento non potrà darsi una condizione di ricomposizione dell’ente”.
La Flai Cgil sta attivando tutti gli strumenti necessari perché si concreti l’obiettivo di portare a casa lo stanziamento necessario, e in questo senso avvierà un primo confronto coi parlamentari regionali della provincia, per poi arrivare ad una conferenza dei capi-gruppo regionale per blindare una richiesta da cui dipende la tenuta del Consorzio.
