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Poste, la conformazione del centro di Modica comprende anche Scicli e Ispica/Pozzallo

“Finalmente siamo venuti a conoscenza della conformazione delle zone del centro di Modica, comprendente i PDD di Scicli e Ispica/Pozzallo”. Lo sostiene il Segretario Territoriale della Spl Cisl, Giorgio Giummarra, secondo il quale da una prima sommaria visione “deduciamo di non avere errato nelle previsioni come per altro esposta nella nostra precedente nota”.
Le zone nella totalità sono state smembrate e costruite ex novo, con la conseguenza che la totalità dei portalettere dovranno pazientare ad imparare nuove zone, il che richiederà dei tempi non facilmente definibili.
In più realtà certe zone si sono moltiplicate per due nella stessa sub zona e per raggiungere la continuità occorrono interminabili percorsi a vuoto.
Di alcune zone, oggi esistenti, non si ha più traccia perchè spezzettate e affidate ad altre, nelle stesse vie di continuità si troveranno ad operare diversi portalettere e diversi portalettere transiteranno nella stessa via al fine di raggiungere la continuazione della zona.
Una conformazione di questo tipo sicuramente avrebbe dovuto prevedere quanto meno la creazione di ulteriori sub zone di articolazione di base, cosa che non è stata valutata per cui richiediamo una più attenta valutazione ed ulteriori esami prima dell’avvio previsto per il 10 settembre prossimo.
“Riteniamo – incalza il sindacalista modica – che si sia fatto un grande danno ed al contempo ci chiediamo ma quanto tempo le strutture hanno avuto per effettuare una progettazione di questa portata? Perché non hanno utilizzato tutto questo tempo per effettuare una progettazione più rispondente ed efficace del servizio di recapito?
Magari prendendo consiglio da chi in questi comuni ha lavorato nel settore per decenni?
Senza alcuna presunzione possiamo affermare che se l’obiettivo di tale riorganizzazione è quello di cedere il servizio di recapito al mercato esterno, questo progetto così congeniato centra in pieno l’obiettivo, se invece si vuole dare maggiore efficienza del servizio ed acquisire magari commesse allora in questo caso sarà necessario una radicale riveduta della progettazione delle zone.
Comunque poiché ognuno deve onorare il proprio ruolo anticipiamo che noi resteremo a difendere i lavoratori e non sposeremo mai questa progettazione delle zone tendente al suicidio del servizio di recapito nella provincia, malgrado l’accordo nazionale”.

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