Il vescovo della diocesi di Noto, Antonio Staglianò, interviene sulle due navi con circa 400 migranti in rada nel mare di Pozzallo in attesa dell’autorizzazione allo sbarco. E lo fa in una intervista rilasciata oggi a Repubblica.it nella quale invita, a modo suo, cioè in stile pop teology, il ministro Matteo Salvini ad ascoltare la canzone ‘Tutto qua’, di Fabio Concato con la quale il cantante “invita all’immaginazione per comprendere l’altro. Ho pensato molto a questo testo perché è proprio vero che la mancanza di solidarietà è dovuta a un difetto di immaginazione: non pensiamo che a bordo di quelle imbarcazioni potrebbero esserci i nostri fratelli, le nostre madri o le nostre sorelle”, dice Staglianò, noto anche per la sua “Pop theology”, con cui canta e suona testi pop per diffondere il Vangelo.
“So che la questione è complessa e condivido anche l’approccio del Governo che invoca una gestione europea del fenomeno. Però si impongono degli interrogativi alle nostre coscienze: chi è l’essere umano? Questo è l’unico modo per affrontare la questione? Forse bisognerebbe sfruttare l’intelligenza per trovare una via più morbida per chiedere all’Europa un ruolo nella vicenda”, conclude il vescovo di Noto, prima di canticchiare Concato: “Serve immaginare per comprendere, però senza nessuna velleità, c’è solo della gente da difendere, è tutto qua!”.
5 commenti su “La nave coi migranti al largo di Pozzallo. Interviene il Vescovo di Noto”
Spero solo che i migranti non debbano sorbirsi pure le canzoni pop del prelato…in base alle convenzioni di Ginevra potrebbe configurarsi il reato di tortura.
Continui a cantare !!!! il ” difetto di immaginazione ” è SOLO il SUO
Certo per @Sara2 sono importanti solo i gattini. Le persone non valgono nulla. Ma che schifo!!!
Ancora una volta dobbiamo assistere dell’arroganza di inversione dei ruoli, adesso sono i fedeli, o cmq chi fa parte della “MESSE” a dire al pastore come deve procedere …. l’ascolto è un concetto inesistente e certamente vuoto.
Io invece trovo interessante questo modo di evangelizzare, criticato ai primi tempi, ma pian piano si è conquistato la sua fetta di notorietà con gli inviti di noti giornalisti alle trasmissioni televisive nazionali.
Attenzione, non parlo come una forma di protagonismo, ma semplicemente un sos rivolto ai giovani che purtroppo oggi la Chiesa ne conta pochissimi.