12 studenti di Ragusa, Modica, Vittoria, Comiso, Pozzallo, Ispica saranno presto gli ambasciatori della Sicilia sud orientale in altrettanti Paesi nel mondo. Sono gli adolescenti che al termine di un percorso di selezione durato 3 mesi e di un ciclo di incontri formativi ad opera dei volontari del Centro locale di Intercultura di Ragusa partiranno quest’estate per un’esperienza formativa e umana che lascerà un segno nelle loro vite.
Gli studenti trascorreranno un anno scolastico all’estero grazie a una borsa di studio di Intercultura. Tra essi Alessia Santoro potrà trascorrere un anno in Ungheria grazie a un’ulteriore borsa di studio erogata da AGROMONTE.
Sono tutti studenti che dimostrano un impegno costante a scuola e in famiglia, che amano uscire con gli amici e coltivare un hobby, ma soprattutto mettersi alla prova, per ampliare la propria visione del mondo, per poter un domani contare su quelle competenze trasversali, sempre più richieste dal mondo del lavoro, quali: l’apprendimento (o il miglioramento) di un’altra lingua, essere più predisposti ad intraprendere nuove iniziative, a relazionarsi con gli altri in maniera positiva, avere maggiori capacità critiche.
La cerimonia di premiazione per il conferimento delle borse di studio si terrà nell’Atrio Comunale a Modica alla presenza del Sindaco Ignazio Abbate e dei Dirigenti scolastici delle scuole di provenienza degli studenti vincitori. Altri protagonisti della serata saranno gli studenti provenienti dai 4 angoli del mondo, che con la loro testimonianza potranno sostenere gli studenti ragusani in partenza.
Presenti anche i volontari di Intercultura di Ragusa e gli studenti stranieri ospiti che hanno trascorso un intero anno scolastico in Italia per il loro programma di scambio. Spiega Miriam Dell’Ali, Presidente Centro locale di Ragusa “La nostra comunità, negli ultimi anni, ha beneficiato enormemente, a livello di impatto sociale, dell’esperienza vissuta all’estero da parte dei nostri ragazzi che, scegliendo di intraprendere questo percorso educativo, hanno raccolto la sfida di vivere un’esperienza formativa che li aiuterà a diventare la prossima generazione di innovatori. A partire dai nostri studenti, fino alle loro famiglie, alle loro scuole, alle loro comunità, i programmi di Intercultura cambiano la vita delle persone coinvolte.”.
L’Associazione Intercultura Onlus (www.intercultura.it)
L’Associazione Intercultura (fondata nel 1955) è un ente morale riconosciuto con DPR n. 578/85, posto sotto la tutela del Ministero degli Affari Esteri. Ha status di ONLUS, Organizzazione non lucrativa di utilità sociale, ed è iscritta al registro delle associazioni di volontariato del Lazio: è infatti gestita e amministrata da migliaia di volontari, che hanno scelto di operare nel settore educativo e scolastico, per sensibilizzarlo alla dimensione internazionale. E’ presente in 155 città italiane ed in 65 Paesi di tutti i continenti, attraverso la sua affiliazione all’AFS Intercultural Programs e all’EFIL. Ha statuto consultivo all’UNESCO e al Consiglio d’Europa e collabora ad alcuni progetti dell’Unione Europea. Ha rapporti con i nostri Ministeri degli Affari Esteri dell’Istruzione, Università e Ricerca. A Intercultura sono stati assegnati il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio e il Premio della Solidarietà della Fondazione Italiana per il Volontariato per l’attività in favore della pace e della conoscenza fra i popoli. L’Associazione promuove e finanzia programmi scolastici internazionali: ogni anno più di 2.000 studenti delle scuole superiori italiane trascorrono un periodo di studio all’estero e vengono accolti nel nostro Paese quasi 1.000 ragazzi da tutto il mondo che scelgono di arricchirsi culturalmente trascorrendo un periodo di vita nelle nostre famiglie e nelle nostre scuole. Inoltre,Intercultura organizza seminari, conferenze, corsi di formazione e di aggiornamento per Presidi, insegnanti, volontari della propria e di altre associazioni, sugli scambi culturali. Tutto questo per favorire l’incontro e il dialogo tra persone di tradizioni culturali diverse ed aiutarle a comprendersi e a collaborare in modo costruttivo.