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Tra bocca e boccone molte cose possono succedere…….l’opinione di Rita Faletti

Smettere i panni del rivoluzionario e vestire quelli istituzionali, non basta per diventare uomo delle istituzioni e garante del sistema costituito, meno ancora convincere che la trasformazione avvenuta in tempi da record sia il risultato di una autentica maturazione. Qualsiasi cambiamento significativo passa attraverso un processo, con un punto di partenza e un punto di arrivo che, quanto più sono distanti concettualmente, tanto più richiedono uno spazio temporale comprensibilmente lungo. E’ altresì vero, che ogni rivoluzionario diventa conservatore una volta raggiunto il potere, e, con il potere in mano, dimentica facilmente le istanze rivoluzionarie che il popolo che lo ha eletto gli ha consegnato perché le realizzi. Se Di Maio riuscirà in quello che palesemente è il suo target principale, diventare premier, dovrà fare ciò che la sua base si aspetta, ovvero mantenere le promesse sbandierate in campagna elettorale. Ma Di Maio ha finora dimostrato di privilegiare la propria premiership, mettendo in secondo piano il programma originario del MoVimento, del quale non si sente più parlare e che, dopo il voto, non è lo stesso di prima. Nell’ottica della politica dei due forni, la Lega di Salvini , ben inteso deberlusconizzata, o il Pd, che ora va bene anche non derenzizzato, fanno lo stesso. Tale qualunquismo, e non vedo come si possa definire altrimenti il comportamento di Di Maio, rivela indifferenza per i programmi, non solo degli altri, ma anche suoi, e un eccesso di egocentrismo e ignoranza istituzionale, dal momento che, essendo uno dei tre competitor, anche se il più votato, in un sistema di fatto proporzionale, non può aspirare alla premiership che spetta al capo dello Stato conferire. Sottovaluta anche, il Di Maio, che il governo del Paese non è suo diritto esclusivo, ma coinvolge anche gli altri due schieramenti: il Pd e la coalizione di centro destra con Berlusconi dentro. Forse il suo 33 per cento lo autorizza a credere di poter imporre l’esclusione di questo o di quello, con la pretesa che i suoi desiderata vengano ascoltati. Evidentemente ritiene di poter propinare a Pd e centro destra le stesse regole che la piattaforma Rousseau impone al MoVimento, spacciando per democrazia diretta una forma di dittatura. Trascura, inoltre, il fatto che il partito democratico a guida renziana, ha governato tre anni e ha fatto riforme, alcune buone altre da migliorare, e non apprezza l’identità Lega –Pd, non avendo nulla in comune con quel partito. La conferma viene dalla frase pronunciata spesso da Salvini: “Mai con il Pd”. E anche Salvini, che ha mantenuto la barra dritta con il vantaggio di risultare agli occhi degli italiani più affidabile di Di Maio, commette un errore di valutazione nel sottovalutare il fatto che il suo alleato di coalizione, Berlusconi, con i dem si alleerebbe oggi stesso se ci fossero i numeri. D’altro canto, continua ad insistere che non lascerà il centro destra per una questione di fedeltà, quando, invece, è evidente che si tratta di una questione di numeri. Sa anche che in un governo con i 5stelle avrebbe la stessa funzione di uno zerbino. Nel frattempo, il secondo giro di consultazioni non ha fatto registrare alcun progresso, nonostante l’ottimismo di Fico. Martina è smentito ogni volta che parla di porte aperte, gradite a una minoranza di personaggi ostili a Renzi, gli stessi che bocciarono il referendum e che, se potessero, eliminerebbero di Renzi anche la foto se sapessero di poter contare su poltrone sicure. E se anche il forno Pd si chiudesse definitivamente? Salvini potrebbe abbandonare il centro destra, ma dubito che lo farà. E se entrambi i forni avessero concordato di giocare un tranello ai grillini per votare un governo del presidente? Rimane il fatto che tra bocca e boccone, molte cose possono succedere. ritafaletti.blog

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5 commenti su “Tra bocca e boccone molte cose possono succedere…….l’opinione di Rita Faletti”

  1. Continua ad essere semplicemente faziosa questa signora opinionista, ancorata al suo Renzi come una cozza allo scoglio; eppure non ci vuole un’arca di scienza per leggere dal basso (per forza dal basso, non esiste alto nella politica nostrana), questa politica di schifo che regna in Italia da decenni. Signora Faletti, ma si è mai chiesta perchè il M5s ha preso il 33% di voti dagli italiani (di cui la gran parte di gente che votava il pd), italiani che fino a 6 anni fa, neanche sapevano dell’esistenza del Signor Di Maio? Semplicemente perché in tale movimento si parla di onestà, di leggi in favore del popolo e non d’altri, di abbattere i privilegi ai partiti, i finanziamenti agli stessi, di mandare a casa i corrotti, i plurieletti che hanno trovato un mestiere d’oro alla faccia del popolo che continuano però a “DIFENDERE” a modo loro. E tuttavia, lei, dall’alto della sua “conoscenza” della politica, continua ad andare addosso all’ultimo arrivato, che e stato (da tutti i media italiani), già condannato prima ancora che compi il suo “misfatto”. Ma si vergogni, maledettamente si vergogni e si guardi dentro con obiettività. Certo che Di Maio aspira a fare il Premier (dopo che una caterva di connazionali stanchi di questi farabutti, lo ha individuato come uno che quantomeno predica l’onestà), ma di sicuro non per andare tronfio (a volte con viso da ebete), in tv come usava fare il suo Renzi e non per foraggiare gli amici che hanno permesso le loro elezioni e garantiscono con i loro giornali e tv private, le rielezioni sistematiche. Gli italiani si sono rotti e, per quanto un popolo di “calciofili”, deprecabili e condannabili e, in apparenza disinteressati, hanno deciso cancellare questo “modo di fare politica”, modo che resiste grazie e soprattutto a voi che avete l’informazione nelle mani e ne fate uso e abuso per tenerlo in vita sempre e comunque. Se il Di Maio aspira a diventare Premier e cerca consensi ora da una parte ora dall’altra, è solo per poter formare un governo che possa dare agli italiani, leggi giuste, eque, giustizia sociale (tanto sbandierata decenni fa dai compagni), e bene farebbero i suoi renziani, ad appoggiarlo per far vedere al Popolo che operano nel Suo interesse. Mettetelo da parte e formate un governo di larghe intese di nuovo, o un governo di destra allargato come predica il berlusca, e saremo al punto di partenza, con i ricchi che arriveranno a possedere tutto e gli altri che non staranno neanche a guardare perché saranno cancellati dalla faccia della terra (A metà del 2017 in Italia, l’1% più ricco possedeva il 21,5% della ricchezza nazionale netta. Una quota che sale a quasi il 40% per il 5% più ricco dei nostri connazionali). Si vergogni signora Faletti e, la prego, la smetta di dare opinioni sempre e comunque opinabili, in questo giornale online. Un italiano sempre più disgustato da quest’Italia

  2. Caro Tizio,
    l’analisi della Faletti mi sembra drammaticamente realistica e per niente enigmatica. E’ la situazione venutasi a creare dopo il voto ad essere un inestricabile ginepraio. Gli effetti del Rosatellum e le roboanti declamazioni dei vincitori delle ultime elezioni politiche hanno generato una situazione che mette a dura prova la loro coerenza e credibilità. Se, da una parte, chi ha incautamente promesso è impossibilitato a tener fede alle sue parole, e con malcelata disinvoltura antepone alla realistica attuazione dei programmi la sfida per l’accaparramento della poltrona di Palazzo Chigi, scavalcando le prerogative del Capo dello Stato, dall’altra, chi ha preso atto della sconfitta non può subire la costrizione morale di condividere responsabilità con una delle parti vincenti, in spregio alla volontà popolare, su programmi divergenti – dopo un risultato elettorale che ne ha bocciato la politica – e la cui supina accettazione lo allontanerebbe ancor più dal suo elettorato. Dispiace che la patata bollente rimanga nelle mani del Presidente Mattarella e che un salasso socio-economico incomba sul Popolo italiano. La situazione politica non promette niente di buono e di duraturo, gli impegni internazionali ci trovano spiazzati e non siamo in grado di rassicurare i partner europei, dai fin troppo facili preconcetti nei nostri confronti. Accade così che il Governo uscente è costretto a non uscire di scena, al nuovo Parlamento si impone di varare, con inusuale tempismo e inconsueto equilibrio, una legge elettorale efficace, e agli elettori di votare con scienza e coscienza. Si dice che non tutti i mali vengano per nuocere e, pur preoccupato, penso che sia ancora consentito di sperare in un miracolo autunnale.

  3. Ho la sensazione che oggi, dopo la batosta subita dal m5s da parte di Renzi, le cose sono ormai chiare. Spero che tutte le persone che pensavano che il m5s fosse un partito di sinistra abbiano FINALMENTE compreso. Di Majo ritorna a fare il suo lavoro, a casa, arriverà Battista Di, che si appresterà a riportare il programma di La Cananea indietro nel tempo, e cioè al precedente reddito di cittadinanza, tirerà fuori tante altre idee dal cilindro e cercherà di attirare altri gonzi, magari gli antirenziani… oops, gli antirenziani erano già nel movimento cinque stelle, non erano andati con LEU perchè offriva poco in termini di favole, meglio andare con i saltimbanchi e giullari di vocazione. Siamo messi male, scusatemi per l’ironia.

  4. @zulù
    caro Zulù lei ha il diritto di esprimere quello che pensa e l’ironia ci sta benissimo.Condivido in toto quello che scrive. L’hanno fatta facile pensando di governare con il 32,7 per cento. Di Maio si era montato la testa e adesso dovrà accettare di tutto per non tornarsene a casa con le pive nel sacco.

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